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Il festival

Organi, “strumenti dell’anima”

Dal Loreo a Lendinara, cinque appuntamenti gratuiti per scoprire le ricchezze del Polesine

Organi, “strumenti dell’anima”

Sono loro i metallici testimoni dei secoli, scrutatori risuonanti della fede popolare, quando ancora il calore delle candele riscaldava i bui pomeriggi passati su antiche armonie famigliari. Consci di un patrimonio che il mondo ci invidia, torna la XXII edizione del festival Antichi organi del Polesine.

La rassegna, organizzata da Asolo musica e Veneto musica con la direzione artistica di Nicola Cittadin, nell’ambito del circuito Cantantibus organis della Regione Veneto, vede il patrocinio della Provincia di Rovigo, oltre al sostegno delle diocesi di Adria-Rovigo, di Chioggia e dei comuni di Loreo, Lendinara, Porto Tolle, Porto Viro e Rovigo. Cinque appuntamenti per cinque concerti che risveglieranno il suono di strumenti antichi quanto eccezionali.

Ad anticipare il programma delle giornate, la presentazione alla stampa ieri mattina a Palazzo Celio. “Si tratta di un festival che rappresenta l’identità del Polesine, attraverso strumenti pregiati che si vanno a valorizzare, tutelare e promuovere” ha esordito Antonia Fruggeri, capo ufficio cultura della provincia. Partenza a Loreo, con l’organo Gaetano Callido, 1787, op. 239 della Chiesa dell’Assunta, domenica 7 dicembre alle 16. Alla consolle l’organista Luigi Fontana, docente di pratica organistica al Conservatorio de La Spezia.

Nella solennità dell’Immacolata Concezione, 8 dicembre alle 17, a Lendinara per ascoltare l’organo romantico Giuseppe Malvestio 1926 della chiesa di San Biagio. Claudio Cardani, maestro nell’arte dell’improvvisazione all’organo, accompagnerà i presenti in un viaggio musicale d’altri tempi. Domenica 14 dicembre alle 16, concerto nell’arcipretale di San Nicolò di Ca’ Venier di Porto Tolle, con l’organo firmato Giacomo Bazzani 1887. Interpreti: Alberto Voltolina e Raffaele Magosso (clarinetto). Giovedì 18 dicembre alle 21, a Porto Viro, risuonerà l’organo Gaetano Callido 1787, op. 236 della chiesa di San Bartolomeo apostolo, con l’interpretazione musicale di Leonardo Mariotto (violino) e Thomas Weissmüller (alla consolle).

Stella finale della rassegna: lo strumento a canne più antico della provincia, il Gaetano Callido 1767, op. 34, custodito al Tempio della Rotonda di Rovigo. L’appuntamento per ascoltarlo è domenica 28 dicembre alle 17. Ricordando che tutti i concerti sono liberi e gratuiti, Giuliana Bregolin, assessore comunale del capoluogo, ha aggiunto il plauso per un’iniziativa di questa portata, insieme a Marilena Berto (comune di Loreo), al sindaco di Lendinara Francesca Zeggio e a Claudio Sartorato, direttore artistico Asolo musica. Non solo strumenti ma anche beni tutelati, ha concluso il direttore artistico del Festival e membro della commissione diocesana per la tutela dei beni storici, Nicola Cittadin: “Ci auguriamo che questo festival dia impulso ad altre parrocchie, comuni ed enti a valorizzare i loro strumenti”.

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