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VENETO

Messaggi ossessivi e appostamenti: l’ex la perseguita

Piove di Sacco, stalking all’ex: scattano divieto di avvicinamento e di dimora

Maltrattata e derisa sui social: scatta il braccialetto elettronico

Messaggi incessanti, appostamenti sotto casa e pressioni su amiche e conoscenti: una relazione finita si è trasformata in un incubo per una giovane donna della Saccisica. Nei giorni scorsi i carabinieri della stazione di Piove di Sacco hanno eseguito un’ordinanza che impone a un uomo, indagato per atti persecutori ai danni dell’ex fidanzata, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima e, contestualmente, il divieto di dimora nel comune in cui la donna risiede. La seconda misura è scattata dopo il rifiuto dell’applicazione del “braccialetto elettronico”.


Secondo quanto disposto dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Padova, all’uomo — residente nell’area della Saccisica — è stato notificato il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa. Considerato il rifiuto di sottoporsi al controllo elettronico, è stato inoltre applicato il divieto di dimora nel medesimo comune della vittima, così da aumentare la distanza di sicurezza e prevenire ulteriori condotte moleste. L’indagato è chiamato a rispettare rigorosamente le prescrizioni, pena l’inasprimento del quadro cautelare.


Nell’ipotesi accusatoria, le condotte sono iniziate lo scorso febbraio e sono proseguite fino a tempi recenti. La relazione sentimentale, durata tre anni, era stata interrotta dalla donna lo scorso gennaio dopo un periodo descritto come burrascoso. Da allora, l’uomo avrebbe messo in atto comportamenti ossessivi: invio continuo di messaggi, appostamenti nei pressi dell’abitazione e contatti ripetuti con le amiche della vittima per indagare sulla sua vita privata. Tali condotte, riferiscono gli investigatori, avrebbero provocato nella donna un grave stato d’ansia e paura, oltre al fondato timore per la propria incolumità, costringendola a modificare abitudini e orari del tragitto casa-lavoro e a installare una telecamera alla porta d’ingresso.


L’attività investigativa dei carabinieri di Piove di Sacco, avviata dopo la denuncia sporta dalla vittima, è stata corroborata dalle testimonianze di conoscenti e amiche della donna. Il quadro raccolto ha consentito alla Procura di Padova di chiedere e ottenere le misure cautelari dal gip. La procedura sottolinea l’approccio sempre più rapido e proattivo degli inquirenti nei casi di presunti atti persecutori: intervenire sui primi segnali è cruciale per prevenire escalation.


L’Arma dei Carabinieri rinnova l’invito a chi vive situazioni di violenza o vessazione — fisica, psicologica, sessuale o economica — a non restare sola e a chiedere aiuto. È possibile contattare il 112 per le emergenze e il numero 1522, attivo 24 ore su 24, per consulenze e supporto psicologico, legale ed economico tramite i Centri Antiviolenza. La rete istituzionale è pronta a intervenire già ai primi segnali di una deriva patologica nelle relazioni affettive.


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