VOCE
rovigo
01.12.2025 - 20:30
Fiaccolata per dire “basta morti sul lavoro”.
Dopo le tragedie che hanno toccato diversi Comuni polesani come Rosolina, Taglio di Po, San Martino di Venezze, Arquà Polesine e Rovigo, i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un momento di ricordo e riflessione con una fiaccolata per dire basta stragi del lavoro. Un corteo partito da piazza Matteotti, con tante fiammelle nel buio della prima serata rodigina, per arrivare in piazza Garibaldi. Hanno partecipato molti cittadini e le istituzioni, tra queste i sindaci di San Martino, Elisa Sette, Arquà Polesine, Enrico Serafin, Monselice, Giorgia Bedin. Insieme a loro, anche altri sindaci e rappresentanti locali delle amministrazioni, oltre al presidente della Provincia Enrico Ferrarese e al sindaco di Rovigo, Valeria Cittadin.
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La camminata ha quindi attraversato il centro storico di Rovigo, sotto una pioggia che non ha fermato il corteo e la necessità di tenere alta l’attenzione su questa situazione, come hanno ricordato i segretari Pieralberto Colombo di Cgil, Samuel Scavazzin di Cisl, Gino Gregnanin di Uil.
Alla fiaccolata hanno partecipato anche diverse associazioni della città, tra le quali il Gs Duomo che ha anche organizzato una raccolta fondi per sostenere la famiglia della vittima sul lavoro che abitava ad Arquà Polesine. Unanime l’appello lanciato da tutti: “Ci si deve impegnare quanto più possibile, tra politica, lavoro e sindacati, per tutelare i lavoratori, non solo per la memoria di quanti sono scomparsi anche quest’anno, ma per preservare quanti ancora devono lavorare e hanno il diritto di tornare nelle proprie case e dalla propria famiglia. Un pensiero è andato in particolare all’ultima vittima, Said El Qadi, di Arquà, che lascia una moglie e quattro figli piccoli, e poi a Mirco Furlin, di Monselice, anch’egli morto giovane. Persone che hanno perso la vita e che diventano simboli, purtroppo, di quella che, da Colombo, è stata definita una silenziosa guerra civile.
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