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Qualità della vita, altra caduta

Male per imprese, nascite, pensioni, studio, medici di base e furti, ma anche turismo e clima

Qualità della vita, altra caduta

Di nuovo in basso.

Il Polesine non sembra riuscire a rialzare la testa e nella consueta approfondita classifica de IlSole24Ore sulla qualità della vita perde dieci posizioni esatte scivolando in 63esima posizione fra le 107 province italiane, dietro a Chieti e davanti a Massa Carrara.

L’anno scorso aveva mostrato un segnale di vitalità, guadagnando ben 15 posizioni e arrivando a metà classifica. Vantaggio perso quasi integralmente quest’anno, almeno secondo i 90 indicatori, suddivisi nelle sei macrocategorie tematiche presi in considerazione nell’analisi. Sono soprattutto i dati economici e demografici a tirare verso il basso una provincia che mostra una sorta di declino e, soprattutto, perde sempre più contatto con il resto del Veneto: Treviso guadagna 18 posizioni e si piazza sesta davanti a Verona, stabile in settima posizione, Padova è nona, con nove posti guadagnati, mentre Vicenza, che ne perde dieci, si piazza comunque al 18esimo posto, invece Belluno che un anno fa sembrava a un passo, scappa via risalendo in 33esima posizione con un salto in avanti di 12 posizioni. Se ci sia o meno un “effetto Olimpiadi”, si vedrà nei prossimi anni. E così la più vicina risulta Venezia, 53esima posizione, scesa di sette gradini. Quello che appare evidente è che si acuisce il ritardo del Polesine rispetto al resto della regione e dell’intero Nordest, che invece primeggia nella graduatoria, con Trento, Bolzano e Udine sul podio. Ovviamente, la classifica dipende dai parametri considerati, ma guardando anche alla recente analoga classifica di Italia Oggi in collaborazione con l’Università La Sapienza, anche quel ritratto mostrava un simile ritardo sul Nordest, con la 53esima posizione.

Andando con ordine, pur guadagnando tre posizioni, il piazzamento peggiore è quello nella sottoclassifica “affari e lavoro”, con il 90esimo posto. Fra gli indicatori peggiori, l’ultimo posto in classifica, 107, per cessazioni d’imprese al 20 settembre scorso, il 6,79%, al quale si affianca l’80esimo per nuove imprese e il 90esimo per startup innovative, poi l’88esima posizione per formazione continua, la 103 per il numero pensioni di vecchiaia, 256 ogni mille abitanti, e , 106 su 107 per il trend degli arrivi turistici, con il penultimo posto nazionale col -12% di variazione annua ma calcolato sul 2024 rispetto al 2023 e il 2025, invece, sappiamo essere andato decisamente meglio, ma c’è anche la 53esima posizione per tasso di infortuni sul lavoro mortali e con inabilità permanente, 12 nel 2024, quando è tristemente noto che l’anno in corso ha numeri tragici. Unico barlume di luce, la settima posizione per imprese in fallimento, lo 0,71% sulle imprese registrate, che attesta una certa “resilienza”.

Nell’altra macrocategoria affine, “ricchezza e consumi”, la 40esima posizione farebbe pensare ad un piazzamento positivo, ma guardando al passato si vede come anche qui siano state perse ben 19 posizioni rispetto a un anno fa. Male per reddito medio da pensione di vecchiaia, 20.776 euro rispetto a una media nazionale di 22.765, 90esima posizione, anche se i pensionati con reddito pensionistico di basso importo valgono la settima posizione, segno che sono tutte le pensioni ed essere mediamente basse. Mentre il reddito dei dipendenti, riferito però al 2023, vale la 50esima posizione. Male anche per inflazione di prodotti alimentari e bevande non alcoliche, 77esima posizione. Valgono la 26esima piazza poi, le mensilità di stipendio per comprare casa e i pagamenti delle fatture alla scadenza.

Buono il piazzamento per “giustizia e sicurezza”, 21esimo posto, ma anche qui ci sono cinque posizioni in meno rispetto a un anno fa. Con le note criticità di furti in appartamento, 98esima posizione, e truffe e frodi informatiche, 90esima, ma anche gli ottimi piazzamenti per spaccio, terzo posto, per cause pendenti ultratriennali, terzo posto, che va insieme al decimo posto per durata media dei procedimenti civili, 195 giorni, e anche all’indice di litigiosità, con 2.259,9 cause civili iscritte ogni 100mila abitanti, con il 28esimo posto.

Per “demografia e società”, il Polesine si piazza al 76esimo posto, perdendone 16 rispetto a un anno fa. Male per i medici di medicina generale, 7 ogni 10mila abitanti, con la posizione 101 in classifica, per i nuovi nati, 5 ogni mille abitanti, 99esima posizione, per anni di studio, 98esima posizione, e per indice di dipendenza anziani, con 47 ultrasessantacinquenni ogni 100 abitanti nella fascia attiva 15-64, 93esima posizione.

Sul fronte “ambiente e servizi” cinque passi avanti in classifica, con il 52esimo posto, grazie anche alla raccolta differenziata al 78% che vale la 18esima posizione nella sottoclassifica, ma anche all’assenza di rischio frana, quarta posizione, e all’indice della qualità della vita degli anziani, con il 16esimo posto, a differenza dell’indice della qualità della vita dei bambini, che vale invece l’80esimo posto, mentre quella dei giovani vale il 58esimo. Sorprende un po’ la 29esima posizione per l’indice di salubrità dell'aria, che considera i periodi di almeno quattro giorni con meno di un millimetro di pioggia e di vento a 5 chilometri orari e, soprattutto, nebbia assente. E se la posizione nella classifica di Legambiente Ecosistema urbano è la 77esima, c’è anche il 90esimo posto per illuminazione pubblica sostenibile.

Infine, la 67esima posizione per cultura e tempo libero, con sette posizioni perse in un anno. Male l’indice del clima, 88esimo posto, a dispetto del precedente indice, ma anche l’indice di sportività, 79esimo posto, il patrimonio museale, 88esimo posto, la spesa dei Comuni per la cultura, con 7 euro pro capite, 83esimo posto, e, soprattutto, il numero medio di biglietti per spettacolo o manifestazione su dati Siae, sul quale influisce però anche lo scarso peso demografico, 93esima posizione. I ristoranti valgono la 77esima posizione, le librerie la 63esima, mentre palestre, piscine, centri per il benessere e stabilimenti termali sono da 12esima posizione assoluta. Forse perché, con così poca qualità della vita, è meglio ricercare almeno il benessere fisico personale.

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