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LA STORIA

Rovigo e Nizza unite dalla musica dell’arpa

Premio internazionale per Giulia Marzolla

Giulia Marzolla

Giulia Marzolla all'arpa

Si tinge del tricolore il rosso, bianco e blu del cielo di Nizza. A legare Rovigo al Conservatoire National Pierre Cochereau della città, le corde, quelle dell’arpa, suonate da quella che si può già definire una enfant prodige polesana: Giulia Marzolla. Studentessa della scuola media Venezze e del conservatorio omonimo, 12 anni, talentuosa e giovanissima: sono queste le coordinate di una carriera già avviata, uno spartito poliedrico fatto di tanti premi e menzioni internazionali. Ad aggiungere un ulteriore gradino alla scalata arpistica, la recente Première Mention à l’unanimité aggiudicata al concorso “Juniors” del conservatorio francese, svoltasi lo scorso 29 novembre.

Come unica allieva di un conservatorio italiano in gara, si è esibita in un parterre di circa 50 iscritti provenienti per la maggior parte dai conservatori francesi. All’ascolto dei brani, una giuria composta da alcuni dei nomi più importanti del panorama musicale, quali Arielle Valibouse, Megan Metheny, accanto agli organizzatori Michelle Vuillaume, Nöelle Vera e Nathalie Lebrun. La giovane arpista, al netto di menzioni e premi al Prodige di Cannes, all'International Celtic Harp Competition, il “MusicArte” di Ozegna (Torino), il "Domenico Savino" di Taranto, il “Crescere con la Musica di Cagliari” e l'Harp Challenge dei conservatori di Antibes e Grasse (Fr), è attualmente iscritta nella classe della docente Elena Meozzi dell’Ateno musicale rodigino. Giulia, a sua volta, è figlia d’arte: la mamma, Caterina Bergo, oltre ad essere considerata una delle arpiste più famose e richieste a livello internazionale, ha al netto del percorso lavorativo importanti trascorsi con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo e l’Orchestre Philharmonique de Montecarlo; il padre, Luca Marzolla, anch’egli rodigino, è violinista. Musica che unisce i legami ma che permette anche esperienze dal respiro internazionale, scambi, idee, crescita, e perché no, di una Rovigo che si fa conoscere.

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