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Addio all’ultimo Caronte del Po

La fine di una vera e propria epopea

Addio all’ultimo Caronte del Po

Si sono svolti lunedì pomeriggio, a Ca’ Tiepolo, i funerali di Alfredo Marchesin, scomparso alle 22 di venerdì 28 novembre all'età di 90 anni.

Con lui se ne va l’ultimo rappresentante di una storia che ha segnato la vita del Delta: quella dei “passator cortesi”, i traghettatori che per decenni hanno collegato Porto Tolle con l’isola di Ca’ Venier.

La storia dei traghettatori inizia ufficialmente nel 1949, in una società familiare composta da tre persone: Marino Cacciatori, il più giovane dei figli di Ruggero Cacciatori, e i padri di Rolando Azzalin e Alfredo Marchesin, che in seguito avrebbero preso il posto dei padri. Nelle testimonianze raccolte in un video da Giovanni Marangoni, Alfredo racconta gli inizi: il padre trasportava passeggeri da una sponda all'altra del Po con barche in legno e residuati bellici in ferro, adattati alla meglio. Si portavano persone, biciclette, carretti trainati da cavalli. Poi, attorno al 1951, l’attivazione dello zuccherificio di Ca’ Venier cambiò tutto: serviva un mezzo più grande. Fu da lì in avanti che subentrarono ai padri i figli Rolando e Alfredo, dando vita alla ditta Cam – Cacciatori, Azzalin, Marchesin.

“C’erano pochi soldi, ma eravamo giovani e bisognava rischiare - racconta Alfredo nella video-intervista - Fu così che la Cam acquistò un nuovo traghetto idraulico, il “Sandro”, considerato allora un'autentica innovazione tecnologica. Investirono anche in un traghetto più piccolo per i collegamenti con Polesine Camerini e Busa del Bastimento. Fu grazie all'intervento del direttore dello zuccherificio di Porto Tolle che venne costruito, nei primi anni sessanta, un pontone realizzato dai cantieri navali Duò di Adria, capace di trasportare enormi quantità di barbabietole: fino a 25mila quintali al giorno diretti all'isola di Ca' Venier.

“Facevamo 17 ore di lavoro continuo, dormivamo due o tre ore e si ricominciava – ricorda Alfredo – Il lavoro iniziava alle sei del mattino e ogni viaggio durava un quarto d’ora, a seconda del carico”.

Il servizio di traghetto, attivo ogni giorno dalle 6 a mezzanotte, era vitale per la comunità: prima dell'inaugurazione del ponte avvenuta il 27 maggio 1997, quello era l'unico collegamento tra le due sponde. Da lì si sentiva urlare “Passo!!”, il richiamo di chi attendeva di attraversare il fiume. Il vecchio traghetto storico, costruito con mezzi da sbarco americani e motore a metano, fu poi smantellato e il materiale venne utilizzato per realizzare il primo ponte di barche alla Barricata. Stefano Cacciatori, oggi alla guida della Navigazione Marino Cacciatori, ancora attiva a Porto Tolle con escursioni e motonavi nel Parco del Delta, ricorda bene Alfredo: “Dei tre soci, Alfredo era il più esuberante, sempre pronto alla battuta, sempre allegro, non sembrava mai preoccupato. Il più goliardico dei tre. Rolando era taciturno e Marino, mio papà, era quello serio”.

Anche il sindaco Roberto Pizzoli ha ricordato l'importanza di quella generazione di traghettatori, citando la storica "monsa", il servizio che ogni mezz'ora collegava l'isola della Donzella con Ca' Venier, un riferimento indispensabile per intere generazioni. Con Alfredo Marchesin scompare l'ultimo protagonista di un mestiere fatto di fatica, che ha segnato la storia di Porto Tolle. Un lavoro che ha unito per quasi mezzo secolo le due sponde del Po e che, ancora oggi, vive nei ricordi e nelle storie di tutto il Delta.

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