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“Pronto soccorso, l’iter prosegue”

Il dg dell’Ulss 5 Girardi risponde alle critiche del M5s sul progetto per la nuova struttura

“Pronto soccorso, l’iter prosegue”

Nel consiglio comunale aperto di lunedì dedicato all’ospedale di Adria, il direttore generale dell’Ulss 5 Polesana Nicola Pietro Girardi ha presentato un quadro complessivamente positivo dell’attività del presidio, con reparti in crescita e personale in aumento, pur riconoscendo criticità legate alla carenza nazionale di medici, in particolare in radiologia e cardiologia.

Spazio è stato dedicato anche al progetto per il nuovo pronto soccorso e alla proposta condivisa da maggioranza e opposizione di istituire un tavolo permanente tra Comune e Ulss per monitorare l’evoluzione dei servizi. All’indomani della seduta consiliare non si è fatta attendere la reazione del Movimento 5 Stelle cittadino, che ha diffuso una nota dai toni particolarmente critici sull’esito dell’incontro con il direttore generale dell’Ulss 5 Polesana, Nicola Pietro Girardi.

Per il gruppo, quella di lunedì “più che una seduta sulle criticità dell’ospedale, è sembrata una conversazione da tè e biscottini”, priva di elementi nuovi rispetto alle problematiche denunciate da tempo. Nel comunicato, il M5S punta il dito soprattutto sulla cardiologia, sostenendo che l’aumento delle prestazioni ambulatoriali e il calo dei ricoveri non siano segnali positivi, ma l’effetto dell’uscita dei due cardiologi Braggion e Perilli, i quali - affermano - avrebbero lasciato la struttura “per il mancato ascolto delle difficoltà operative”.

Il gruppo contesta inoltre l’annuncio del nuovo progetto per il pronto soccorso, definito “il terzo in dieci anni”, ricordando che nel 2026 scadranno gli incarichi dei direttori generali e che “non è chiaro chi porterà avanti le promesse fatte oggi”. Girardi, raggiunto per un chiarimento, respinge però il sospetto di iniziative destinate a fermarsi con il cambio di vertice. “La pubblica amministrazione prosegue a prescindere da chi dirige l’azienda. Il progetto del pronto soccorso è già all’interno di un iter approvato all’Ulss5 e seguirà il suo corso”. Quanto alla situazione di cardiologia, il direttore spiega che la dinamica osservata ad Adria è “figlia del contesto nazionale”.

Dalle dichiarazioni in consiglio e da ciò che si legge quotidianamente sui quotidiani nazionali, pare ormai chiaro che, in un mercato povero di specialisti, sono i medici stessi a determinare la mobilità. I cardiologi rimasti a Adria, pochi rispetto al fabbisogno, avevano chiesto un supporto da Rovigo per alleggerire il carico, ma la direzione della struttura, non ha potuto mettere a disposizione personale in modo stabile. Si tratta, specifica Girardi, di una difficoltà “ascoltata e compresa”, ma impossibile da risolvere nell’immediato “per ragioni oggettive, non per mancanza di volontà”. Nel suo intervento, il M5S ha poi insistito sulla radiologia, criticando l’assenza di un concorso bandito per tempo e chiedendo perché non si sia agito prima dei pensionamenti dei dottori Favat e Binato.

La nota parla di “progressivo peggioramento” e ricorda le lamentele dei cittadini costretti a spostarsi o a rivolgersi al privato. Anche qui, Girardi precisa che la situazione non è frutto di scelte locali: “Stiamo scorrendo la graduatoria messa a disposizione dall’Ulss9, perché la nostra è esaurita. Purtroppo non è detto che un medico che ha scelto la provincia di Verona voglia venire a Rovigo”. Quanto ai concorsi, ricorda che “non li bandisce la singola Ulss, ma li gestisce Azienda Zero, proprio per evitare che ci si sottragga a vicenda i pochi professionisti disponibili”. Il Movimento 5 Stelle contesta inoltre le parole del neo consigliere regionale Cristiano Corazzari, intervenuto a inizio seduta per escludere lo smembramento dell’ospedale e annunciare la predisposizione del nuovo piano socio-sanitario. Le sue considerazioni sulle “risorse disponibili” sono state interpretate dal movimento come un segnale di scarso margine per un reale potenziamento del presidio. Nel comunicato, gli esponenti del M5S parlano apertamente di “profonda delusione per l’ennesimo caso in cui si annuncia di voler cambiare tutto senza cambiare nulla”.

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