Addio app e chiamate: retromarcia su Quibus

La dismissione dell'app Quibus avverrà dopo un percorso di riorganizzazione del trasporto pubblico in città ma una cosa è certa: la sorte del servizio a chiamata è segnata. Sta andando proprio in questa direzione, tra l'altro già annunciata nelle scorse settimane, l'attività dell'amministrazione comunale sul fronte della mobilità nel capoluogo. A confermare che Quibus e, in generale, il servizio di prenotazione delle corse degli autobus che avviene anche attraverso un apposito numero di telefono, verrà abbandonato per tornare ad un “servizio più tradizionale, fatto di corse dei bus ad orari e percorsi prestabiliti” è l'assessore alla mobilità e trasporti Michele Aretusini.

E' stato questo il nodo della riunione alla quale Aretusini ha partecipato insieme al sindaco Valeria Cittadin e ai rappresentanti di Busitalia Veneto: riorganizzare il servizio di tpl urbano per tornare alle corse tradizionali, eliminando la chiamata. “Per arrivarci – spiega l'assessore – dobbiamo prima fare il punto della sperimentazione erogata fino ad oggi. Poi, fatte salve le fasce orarie del trasporto scolastico, quando l'utenza è rappresentata per lo più da studenti, il servizio verrà riorganizzato attraverso l'accorpamento di alcune corse e una revisione dei tragitti. Solo dopo che sarà dato un nuovo assetto all'organizzazione del trasporto urbano, torneremo alle corse tradizionali”.

L'autobus a chiamata è stato varato l'8 dicembre 2023 in via sperimentale fino al 31 dicembre 2025 ma Aretusini nei giorni scorsi ha annunciato la retromarcia al termine della sperimentazione in quanto “abbiamo ricevuto numerose lamentele da parte degli utenti – ha raccontato – per via di qualche disservizio. E' questo il motivo per cui vogliamo tornare alla normalità”.