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Il LUTTO

Rovigo, sgomenta, dice addio a Stefano Moretti

Silenzio straziante per l'ultimo saluto al 47enne

Un silenzio denso e palpabile ha avvolto questa mattina 6 dicembre, la Chiesa di San Pio X a Rovigo, stracolma di rodigini accorsi per l'estremo saluto a Stefano Moretti, il rappresentante di vini scomparso tragicamente a soli 47 anni. La comunità si è stretta in un abbraccio commosso e incredulo, testimoniando il grande affetto per "l'amico di sempre", strappato alla vita troppo presto, il 3 dicembre scorso, nella sua casa di via Corridoni. 

Stefano, molto noto negli ambienti della ristorazione cittadina per la sua professione, lascia un vuoto incolmabile non solo nei suoi cari, ma in tutti coloro che lo incontravano quotidianamente per lavoro o amicizia. Sempre con un sorriso per tutti. 

C'erano gli amici di sempre, quelli che Rovigo, una città piccola, sa conservare. Gli amici della Rugby Rovigo, Stefano non si perdeva una partita e quando poteva era a fare un tifo rossoblù. Lui era un vero rodigino, della città in mischia. Per lui in segno di lutto, il Golf Club di Rovigo ha annullato, oggi, la gare su 18 buche. Sul feretro è stata appoggiata la felpa rossa con la scritta Rovigo. La città che tre giorni dopo la sua morte è ancora incredula, sgomenta. 

La notizia della sua morte, avvenuta mercoledì 3 dicembre, si è diffusa rapidamente, lasciando dietro di sé una scia di cordoglio e sgomento.

La catena di eventi che ha portato alla tragica scoperta è iniziata con una serie di telefonate senza risposta, un'assenza di comunicazioni troppo "strana e non abituale" per un uomo sempre reperibile come Stefano. I familiari, allarmati dal silenzio protratto, hanno deciso di recarsi di persona presso la sua abitazione in via Corridoni nella mattinata di ieri. Una volta aperta la porta, lo hanno trovato ormai senza vita.

Immediato l'allarme al Suem 118, giunto sul posto insieme alle Volanti e, poco dopo, alla Squadra Mobile. L'età relativamente giovane dell'uomo ha richiesto verifiche accurate, con l'informativa inoltrata alla Procura.

Il lungo sopralluogo ha escluso qualsiasi ipotesi diversa da un malore fatale. Nessun segno di violenza o situazione sospetta è stato rilevato: tutto lascia propendere per un decesso naturale, verosimilmente dovuto a un arresto cardiaco improvviso, che ha spento l'esistenza di Stefano in un attimo.

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