L’industria italiana continua a rallentare: da oltre due anni e mezzo la produzione è in calo, con un -1,2% nei primi nove mesi del 2025 che sancisce il «lungo autunno industriale». Spicca però il forte aumento delle fabbriche di armamenti, che registrano un +31% rispetto all’anno precedente. L’unico altro settore in crescita è quello alimentare, mentre elettronica, legno e carta mostrano lievi segnali di recupero. A picco il tessile (-11,8%) e l’auto (-10,6%), in flessione anche meccanica, metallurgia e farmaceutica.
Sul fronte della ricchezza privata, il Censis rileva che tra il 2011 e il 2025 il patrimonio delle famiglie è diminuito dell’8,5% in termini reali, con la classe media la più penalizzata. Le famiglie più povere hanno perso fino a un quarto del loro patrimonio, quelle benestanti fino al 35%. Solo i nuclei più ricchi – 2,6 milioni di famiglie che detengono il 60% della ricchezza nazionale – hanno registrato un aumento del patrimonio (+5,9%). Il 5% più abbiente concentra il 48% del denaro del Paese.
Le difficoltà del ceto medio emergono anche nel mercato del lavoro: la crescita degli occupati tra 2023 e 2024 (833mila persone) è dovuta per l’84,5% agli over 50. Nei primi mesi del 2025 i 206mila nuovi assunti appartengono esclusivamente alla fascia più anziana, mentre tra i 18 e i 49 anni si registra una contrazione di oltre 200mila posti. Aumentano anche gli inattivi più giovani (+176mila).
In questo contesto pesa sempre di più il ruolo economico dei pensionati. Il 43,2% sostiene regolarmente figli e nipoti, mentre il 61,8% ha contribuito alle spese più importanti dei familiari, come l’anticipo per l’acquisto della casa. Da qui nasce anche l’opinione favorevole, espressa dal 54,2% degli italiani, all’indicizzazione all’inflazione delle pensioni superiori ai 2.500 euro lordi.
Sul fronte della sicurezza, Roma è la città con il maggior numero di reati denunciati nel 2024 (271.779), seguita da Milano (226.860). Se però si rapportano i reati alla popolazione, Milano passa al primo posto con 69,9 denunce ogni 1.000 abitanti, mentre Roma scende al terzo (64,3). Nei primi mesi del 2025 si registra un calo dei reati: -7% nella Capitale, -0,9% nel capoluogo lombardo. A pesare sul totale romano sono soprattutto i borseggi, 33.468 nel 2024, quasi un quarto del totale nazionale.
Allarmanti i numeri degli stupri: nel 2024 a Milano i casi sono stati 691 (+67,3% rispetto al 2019), a Roma 510 (+22,3%). Nel primo semestre 2025 si osserva però un calo del 20,8% a Milano e del 16,2% a Roma. Resta elevato il senso di insicurezza tra i giovani: quasi tre su quattro, tra i 18 e i 34 anni, ritengono che negli ultimi cinque anni muoversi in strada sia diventato più pericoloso; oltre due su tre hanno paura quando rientrano di notte e più della metà ha rinunciato almeno una volta a uscire per timore di subire aggressioni.