VOCE
Casa di riposo
07.12.2025 - 15:52
Maisto: “Adesso assunzioni e una nuova struttura”. Pavarin, Uil Fpl: “Un sacrificio da ricordare”
Nel corso del mese di novembre, alla spicciolata, si sono presentati per firmare. Si tratta dei circa 180 lavoratori dell’Iras che hanno accettato l’accordo previsto dal piano di risanamento varato dal commissario straordinario Tiziana Stella. Che prevedeva, come passaggio fondamentale, che i lavoratori accettassero una proposta di saldo e stralcio dei crediti pregressi.
Un passaggio già accettato con il voto a larghissima maggioranza nell’assemblea dei lavoratori dello scorso agosto, con 73 favorevoli e due astenuti, ma che poi richiedeva la ratifica di ciascun lavoratore. E uno dopo l’altro i 180 hanno apposto la propria firma che prevede in cambio della rinuncia a circa 1,3 milioni complessivi di produttività pregressa, l’erogazione di 380mila euro.
La Cisl fa sapere che sono “terminate in settimana le firme per le lavoratrici ed i lavoratori che hanno accettato l’accordo per ricevere quote di produttività pregressa relativa al periodo 2020- 2024, per un ammontare di circa 380 mila euro”.
Ora, secondo la Cisl Fp “è il tempo di rilanciare l’ente facendo riferimento agli importanti investimenti che stanno arrivando dalla Regione del Veneto: per gli oltre 180 lavoratori è l’ora di poter considerare il futuro con maggiore serenità, evitato il collasso economico e scongiurata l’avvento di società private per la gestione dei servizi di assistenza attraverso una delicata opera di riduzione di debiti con banche e fornitori che ha consentito di realizzare un ‘miracolo’ che difficilmente si sarebbe potuto immaginare fino a soli 6 mesi fa”.
Franco Maisto della Cisl Fp Padova Rovigo rimarca: “Di fatto, la chiusura degli accordi con le lavoratrici ed i lavoratori di Iras alla presenza della commissaria Stella e della nuova direttrice Dalla Pozza hanno rappresentato uno spartiacque fra il tribolato recente passato e l’avvento di un nuovo e certamente più roseo prossimo futuro. Certo ora la fase due è quella legata all’uscita di diversi concorsi per consentire di ridurre l’alto tasso di precariato che ad oggi è pari ad un terzo della forza lavoro. Nuovi concorsi per circa 60 operatori socio sanitari, poi per infermieri ed altre figure. Un percorso che sarà legato alla volontà di rendere l’ente più forte e competitivo rispetto alla concorrenza del mercato privato”.
Voltata pagina e superata la “scure” dei 14 milioni di debiti, l’Iras si affaccia al 2026 volendo rappresentare di fatto il punto di riferimento che da tempo serve alla città. “Eliminata con un abile percorso la problematica finanziaria che attanagliava non solo i conti ma anche la tenuta dell’ente stesso e che aveva portato ad un gara pubblica andata deserta, si è giunti ora a parlare di nuova contrattazione per il 2025 e soprattutto il mantenimento delle risorse umane presenti oggi in servizio”, rimarca ancora la Cisl Fp, con il segretario generale Andrea Ricci che fa notare: “Quasi un lavoratore su tre è a tempo determinato con scadenza nel prossimo marzo 2026, entro tale termine la direzione si è impegnata a bandire numerosi concorsi per garantirsi il personale necessario all’ottimale assistenza degli ospiti, ed inoltre non vogliamo più pensare al passato con 10 anni di commissariamento - contiamo che le nuove assunzioni, siano il volano per delineare quel disegno di ‘nuova Iras’ prospettatoci. Il riferimento è agli investimenti previsti in sede regionale con l’obiettivo di ammodernare impianti e dotazioni oltre che di creare nuovi spazi per servizi e nuove opportunità. Come Cisl abbiamo sempre fortemente creduto che l’ente Iras dovesse rimanere pubblica e con essa tutto il personale, per le garanzie, i diritti e la qualità erogata”. “Tutte le manifestazioni, i presidi e gli incontri in Prefettura sono stati sempre votati a questo obiettivo, adesso - sottolinea Maisto - attendiamo il nuovo anno per i lavori di ammodernamento della struttura che sarà di certo un ‘nuovo’ ambiente dove l’accoglienza e la vicinanza ad anziani e disabili rappresenterà il fiore all’occhiello per l’intera città di Rovigo”.
Sul tema interviene anche Cristiano Maria Pavarin della Uil Fpl. Che fa presente come “va ricordato a tutti il sacrificio dei dipendenti che oltre ad essersi sobbarcati il peso di portare avanti la struttura in un periodo incerto al limite della fine, hanno dovuto sacrificare parte del proprio salario accessorio o produttività allo scopo di mettere in sicurezza l’ente. Ora si pensi a loro attraverso un piano di assunzione. Subito un concorso pubblico per Oss per stabilizzare l occupazione all’interno dell’Iras e la trattativa per la produttività anni 2025. Deve partire un percorso di normalizzazione dell’Iras, i lavoratori in questi anni sono stati la colonna portante della struttura di assistenza più grande del Polesine, ora si adeguino gli organici e si facciano gli investimenti necessari per superare il periodo buio di questi anni, affrontato con carichi di lavoro spesso insostenibile, in gran parte da personale precario e senza i giusti supporti lavorativi e tecnologici”.
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