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SANITA’
08.12.2025 - 08:24
Trecentocinquanta euro in bonus welfare per i dipendenti delle aziende sanitarie, Ulss 5 Polesana compresa. L’annuncio arriva dalla Cisl Fp, tramite il suo segretario generale per Padova e Rovigo, Andrea Ricci.
Dopo l’accordo regionale tra Regione Veneto e sindacati, la Cisl Fp Padova-Rovigo ha infatti firmato gli accordi aziendali con Ulss 6 Euganea, Ulss 5 Polesana, Azienda ospedaliera di Padova, Iov e Azienda Zero per - spiegano dal sindacato - “estendere a tutti i lavoratori e rendere operativo e universale il welfare integrativo da 350 euro destinato a tutto il personale sanitario, tecnico, amministrativo e dirigente”.
“Si tratta di un risultato concreto - dichiara il segretario Andrea Ricci - che estende per la prima volta anche al settore pubblico un modello di welfare aziendale già sperimentato da anni nel privato, con benefici diretti sia per i lavoratori sia per le aziende sanitarie”.
Il provvedimento nasce dalla legge regionale che consente di incrementare i fondi contrattuali delle aziende ed enti del sistema sanitario fino al 2% del monte salari 2018. Con il verbale di riparto del 28 luglio scorso, la Regione Veneto ha destinato una quota welfare di 350 euro per ogni dipendente sanitario del comparto e della dirigenza, da erogare in buoni acquisto Cadhoc completamente esentasse e decontribuiti.
Grazie agli accordi aziendali sottoscritti, il welfare sarà effettivamente esteso e accessibile a tutti i lavoratori delle quattro aziende sanitarie del territorio. I buoni potranno essere spesi a partire dal 22 dicembre: il credito di 350 euro sarà disponibile automaticamente su una piattaforma dedicata piattaforma e potranno essere utilizzati nei negozi fisici convenzionati oppure online entro il 30 novembre 2026.
“Per la prima volta - sottolinea Fabio Turato, responsabile per il sindacato della sanità pubblica - i lavoratori della sanità pubblica accedono a uno strumento di welfare aziendale che nel privato è ormai consolidato da anni. E’ un passo importante non solo per sostenere il reddito, ma anche per migliorare il clima organizzativo e il benessere lavorativo nei nostri ospedali e servizi territoriali”.
“Rimane però aperta - aggiunge Carlo Cogo, Rsu dell’Ulss Polesana - la grande questione della detassazione del salario accessorio, che ancora oggi discrimina il personale della sanità pubblica rispetto al settore privato. E’ una battaglia che continueremo a portare avanti, perché il lavoro pubblico merita pari dignità e pari tutele fiscali”.
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