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Arriva Prodi: “Tornare a coinvolgere i cittadini”

“Trump? Speriamo nella non rielezione. L’Europa ritrovi consapevolezza”. E poi Russia, Cina...

Arriva Prodi: “Tornare a coinvolgere i cittadini”

Al teatro di San Bortolo oggi pomeriggio l’incontro sulla speranza e, a condurlo, il professore ed ex Presidente del Consiglio Romano Prodi, invitato da Don Giuliano Zattarin con la collaborazione del gruppo Cultura e Spiritualità. A moderare, Lina Palmerini, giornalista del Sole 24 ore

“E’ più facile disperare che sperare - ha introdotto Don Giuliano - ma occorre essere educati alla speranza”. Il benvenuto è stato anche dato da Don Andrea Varliero che ha parlato di una prospettiva laica di speranza che si accresce con il dialogo. “Spesso - ha detto la giornalista Palmerini - non abbiamo nemmeno il tempo di riflettere, ma queste sono le grandi occasioni per farlo”. “Con Don Giuliano - ha introdotto simpaticamente Prodi - ci conosciamo da prima dell’avvento di Cristo”. “Il dovere della speranza” è inoltre proprio il titolo di uno degli ultimi scritti di Romano Prodi, insieme a Massimo Giannini.

“C’è una grande ostilità - ha raccontato l’ex premier - nei confronti dell’Europa. Mai avrei pensato che un presidente americano potesse inneggiare alla dissoluzione della stessa. Io e Bush avevamo idee politiche diverse, ma radici comuni, essendo l’America, come la conosciamo, nata sulle radici dell’Europa. Oggi, tutto questo si sta rompendo in tempi record. La mentalità di Trump è questa: i cani grossi si devono intendere tra loro. Ed è per questo che si interfaccia con Putin per parlare con la Cina. La speranza è soltanto una: che perda le prossime elezioni per una reazione popolare, che già c’è”.

“Se la gente non va a votare - ha poi aggiunto - è perché la democrazia sta mostrando la sua fragilità, essendo sempre più litigiosa. Non ci sono nemmeno luoghi aggregativi di discussione dal basso: non ci sono più né partiti né parrocchie. L’Europa è in crisi, con Paesi che non vogliono perdere il diritto di veto. Tutte le cose più importanti sono state bloccate solo dall’Ungheria con il suo veto, contro le decisioni all’unanimità. È un’auto-paralisi della democrazia da sanare. Di conseguenza, non essendo mai prese decisioni, il cittadino o non vota o vota estremismi”.

E sulla Russia: “L’alleanza tra Cina e Russia si basa sulla potenza economica cinese che compra petrolio dalla Russia in maniera costante. Ricordo di aver detto a Putin che la Russia è una grande potenza, ma industrialmente senza valore. A quel punto mi disse che non avrebbe mai venduto un metro cubo di gas alla Cina. Ora tutto è cambiato. Quando vado in Cina, come in questi giorni, invece dico che noi non siamo stati mai nemici, ma nemmeno fratelli. Solo che, in tutto questo, l’Europa ha perso il ruolo di arbitro nel contesto internazionale, quando avremmo ancora una potenza economica che potrebbe tanto”.

“La mia speranza - ha proseguito - è che scatti una consapevolezza, tra potenze europee che devono fare i conti con questo nuovo mondo, e tra la gente. Chi fa politica deve tornare a coinvolgere la cittadinanza sui temi che la riguardano, deve farne proprie le battaglie. Si vedrebbe così un repentino ritorno al voto: è mai possibile che a parità di costo della vita, l’Italia rispetto a Francia e Germania sia anni luce distante a livello salariale?”. E infine: “Non c’è nulla di peggio della solitudine: la speranza è un fenomeno collettivo”.

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