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OCCHIOBELLO

Ora si intravede una soluzione

Ex Mercatone: entro il prossimo 16 marzo sarà possibile presentare offerte per tutti gli immobili

Ora si intravede una soluzione

Ex Mercatone: entro il prossimo 16 marzo sarà possibile presentare offerte per tutti gli immobili

Qualcosa si muove sul fronte della questione immobili di proprietà dell’ex Mercatone Uno, in particolare, per quanto riguarda il territorio, quello di Occhiobello, chiuso da ormai un decennio e gestito, insieme agli altri, in amministrazione straordinaria da tre commissari, Antonio Cattaneo, Giuseppe Farchione e Luca Gratteri.

E’ di qualche giorno fa la notizia che, entro il prossimo 16 marzo, presso lo studio notarile Fabio Orlandi di Roma, “secondo le modalità, i termini e le condizioni previste da regolamento di vendita disponibile sul sito www.mercatoneunoamministrazionestrordinaria.it, è possibile presentare, da chiunque fosse interessato, offerte vincolanti per l’acquisto dei singoli immobili del perimetro di vendita”.

Oltre a Occhiobello, nell’avviso reso ufficiale nei giorni scorsi, sono coinvolte le sedi di Chioggia, Colonnella, in provincia di Teramo, Francavilla Fontana, provincia di Brindisi, Genola, Cuneo, Mesola, provincia di Ferrara, Sacile, Pordenone, San Giuseppe di Comacchio, ancora Ferrara, Scerne di Pineto, Teramo e Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria.

Le buste con le offerte saranno aperte venerdì 20 marzo, nell’ufficio notarile indicato, a partire da mezzogiorno.

L’avviso, sottoposto evidentemente ai termini di legge relativi a situazioni di questo genere, apre uno spiraglio verso la soluzione del problema che da tempo insiste sulla zona commerciale di via Eridania a Occhiobello, in termini di recupero di spazi e eventuale riqualificazione di immobili, chiusi da troppo tempo, in una situazione complessiva di occupazione di suolo ai limiti della sopportazione.

L’ex Mercatone Uno non è il solo stabile inutilizzato a Occhiobello, a oggi anche l’area dell’ex Outlet, ad esempio, nonostante qualche timido passo in avanti compiuto solo pochi anni fa, è ancora presente, inutilizzata e fatiscente.

Tante le domande che ci si pone, sia relative alle politiche che hanno portato, insistentemente, alla costruzione di nuovi insediamenti commerciali, il riferimento all’Outlet è evidente, sia alla gestione di tutta l’architettura industriale, in questo caso commerciale, che difficilmente riesce, almeno in breve tempo, ad essere riorganizzata, riqualificata e riportata a disposizione delle cittadine e dei cittadini, evitando degenerazioni strutturali che danneggiano, oltre agli stessi cittadini, le amministrazioni di turno e l’ambiente stesso.

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