VOCE
sicurezza
10.12.2025 - 08:00
In Polesine il tema della sicurezza è al centro dell’attenzione, soprattutto per quanto riguarda la fascia meno giovane della popolazione. I dati diffusi dal ministero dell’interno parlano chiaro: nella nostra provincia si registrano 1.409 vittime di furti, rapine e truffe ogni 100mila residenti over 65, un valore tra i più alti del Veneto e in crescita rispetto all’anno precedente. Un fenomeno che, oltre ai numeri, si misura anche nelle sensazioni quotidiane di chi vive la città.
Guerino racconta di aver già avuto a che fare con i ladri, anche se lontano da Rovigo: “A Roma, in metro, mi hanno rubato il portafoglio. Me ne sono accorto subito, ma la polizia non ha reagito. A casa uso l’allarme, quello che si può fare si fa… più di così non saprei”.
Inoltre, la questione non riguarda solo il rischio economico, ma l’impatto psicologico che episodi simili possono avere. Daniela, attiva nello Spi-Cgil, sottolinea: “È un argomento delicato e serio. Quando una persona viene truffata, la vita cambia: si perde fiducia, si vive con più timore”. Proprio per questo il sindacato ha organizzato un incontro pubblico il 15 dicembre nella sede di via Calatafimi, con esperti e forze dell’ordine: “Serve prevenzione e informazione corretta, da persone preparate. A volte si ha troppa fiducia: bisogna imparare a riconoscere i segnali”.
C’è poi chi ha sperimentato direttamente quanto rapidamente possa avvenire un furto. Liviana non nasconde la preoccupazione: “Per proteggermi dalle truffe telefoniche non rispondo ai numeri che non conosco. Ma non basta. A mio figlio sono entrati in casa in venti minuti, mentre era fuori col cane. La presenza delle forze dell’ordine sarebbe utile, più di quella dei familiari. I ladri studiano le abitudini, guardano quando entri e quando esci”. E aggiunge: “Mi è successo già due volte”.
Mauro, invece, non ha avuto episodi diretti, ma non per questo si sente del tutto tranquillo: “A me e ai miei genitori non è mai capitato nulla, per fortuna. Ma tutelarsi non è semplice: non si può certo girare armati. Si spera di non incappare in situazioni del genere e che i controlli siano sufficienti. In questo momento, però, non è così facile”.
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