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“Una resa dei conti troppo ruvida”

Piovono critiche al primo cittadino dal Pd, Frigato e Borsetto

“Una resa dei conti troppo ruvida”

Sconcerto per la revoca dell'assessore Nadja Bala viene espresso da una parte dell'opposizione che non lesina critiche al sindaco Valeria Cittadin per aver silurato tre assessori negli ultimi 12 mesi. “Verrebbe da dire: ne rimarrà uno solo? Se non fosse che non siamo a teatro o al cinema, ma siamo di fronte ad un nuovo imprevedibile 'stop' per l'amministrazione di centrodestra di Rovigo”, affermano il capogruppo Diego Crivellari con la deputata Nadia Romeo a nome del Pd con il capogruppo Palmiro Franco Tosini. Ma anche il capogruppo di Rovigo si ama Federico Frigato entra a gamba tesa nella vicenda: “Il settore dei servizi sociali è troppo importante perché venga relegato a materia residuale, marginale - dice - Con questa amministrazione, nonostante i milioni di avanzo che si sono trovati tra le mani, al sociale è stato riservato davvero poco (non oltre il 5% del bilancio considerando tutti i trasferimenti statali o regionali) se comparato alle ingenti somme messe a disposizione dell’assessorato allo sport o a quello agli eventi. Troppo facile mandare a casa l’assessore e pensare di sanare le mancanze di questi mesi. Dov’era il sindaco? Dov’era il suo 'cerchio magico'?”.

Critiche alle quali si aggiungono quelle dei dem: “Per fare un esempio molto concreto, che l'ambito del sociale fosse caratterizzato da una serie di pesanti nodi irrisolti (organizzazione degli uffici, stato di agitazione del personale, incertezze rispetto alla prospettiva degli Ats ecc.) non è certo un mistero ed era stato ampiamente sottolineato anche dalla minoranza nei mesi scorsi. Al di là dei contenuti amministrativi, almeno il garbo manifestato dall'ormai ex assessore Bala nei confronti dei consiglieri e nelle relazioni usuali, avrebbe forse meritato uno stile meno ruvido nel momento della resa dei conti”. E anche Frigato evidenzia la durezza delle motivazioni addotte da Cittadin: “Da che mondo è mondo i cambi di assessori ci sono sempre stati. Rimpasti dovuti alla necessità di potenziare il programma e l’azione di governo, a scelte personali, a incompatibilità caratteriali. In politica non si inventa nulla. Ma, anche in questo caso, di politico e di amministrativo c’è davvero poco. Si cambiano gli assessori ma non c’è mai un rilancio programmatico, uno scatto in avanti. Faticano a venire in aula a dirci cosa vogliono fare. Quello che sorprende, anche stavolta, sono i toni e le parole che usa il sindaco. Parole dure, durissime. E se per i due precedenti assessori di FdI potevano essere dettate da un distacco anche politico, stupisce che queste argomentazioni siano rivolte ad una persona che la Cittadin ha voluto nella sua lista”.

Al coro, si aggiunge la voce di Vanni Borsetto del Forum, che stigmatizza “le ripercussioni sul governo della cosa pubblica e l'aumento del clima di sfiducia dei cittadini verso la politica”.

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