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Agricoltori in marcia a Bruxelles per scongiurare i tagli della Pac

In Belgio una delegazione capitanata dal presidente Lauro Ballani

Agricoltori in marcia a Bruxelles per scongiurare i tagli della Pac

Confagricoltura Rovigo si prepara a partire per Bruxelles, dove giovedì 18 dicembre si svolgerà una grande mobilitazione degli agricoltori europei, in concomitanza con il Consiglio europeo, “per protestare contro la riforma della Pac, la Politica agricola comune, che non risponde alle esigenze delle aziende agricole e taglia le risorse per il settore primario”.

Confagricoltura Rovigo sarà presente con una delegazione composta dal presidente Lauro Ballani, dal direttore Massimo Chiarelli, dalla presidente del settore cerealicolo Chiara Dossi e dal consigliere Matteo Corrain. “Siamo davanti ad un’ipotesi di riforma - sottolinea Ballani -che è poco lungimirante, nonché esigua sotto il profilo del budget, dato che vede un pesante taglio alle risorse per l’agricoltura. Manca una visione su quello che potrà essere il sistema agricolo futuro e questo si traduce in un clima di incertezza per le imprese, che senza progettualità rinunciano a investire. Nel prossimo anno, che sarà di concertazione, la nuova Pac dovrà essere fortemente rivista, con l’introduzione di misure che favoriscano il ritorno all’aumento delle produzioni. C’è bisogno di un deciso cambio di rotta. Perciò manifestiamo e lo faremo tutte le volte che sarà necessario farlo per cambiare queste norme inadeguate”.

Il tema della Pac 2028-2034 ha un significato strategico per l’agricoltura polesana, che da anni registra un calo delle quantità dovuto ai cambiamenti climatici e alla carenza di mezzi per la difesa fitosanitaria. “Abbiamo necessità di investire nella crescita, nel consolidamento e nell’aggregazione delle aziende agricole produttive - spiega il presidente - oltre che nel ricambio generazionale, continuando a sostenere le iniziative imprenditoriali dei giovani agricoltori. In un contesto globale estremamente difficile, il mercato è complesso e imprevedibile. L’incertezza non permette alle imprese di fare investimenti. Le nostre imprese garantiscono cibo di qualità e rappresentano uno dei pilastri dell’economia italiana ed europea. Il Polesine è fragile e delicato: non possiamo permetterci che gli agricoltori abbandonino i terreni, perché ci sarebbero non solo disastrose conseguenze economiche, ma anche ripercussioni ambientali”.

Secondo Confagricoltura serve una politica agricola comune che metta al centro i temi della produttività, della competitività e dell'innovazione. “La Pac precedente, con il green deal, è stata un fallimento, dato che ha tagliato le gambe a ricerca e innovazione - accusa Ballani -. Vedi le Tea, le Tecniche di evoluzione assistita, che da anni attendono un’accelerazione a Bruxelles e che sarebbero la risposta ai complessi problemi che riguardano la salvaguardia della produzione. I centri di ricerca di Veneto Agricoltura in Polesine devono continuare e implementare la ricerca per varietà e colture resistenti alle problematiche del cuneo salino e nel settore frutticolo a insetti alieni. Anche la zootecnia deve essere accompagnata con le migliori tecniche gestionali presenti a livello europeo. Ma i tagli prospettati dalla Commissione europea per l'agricoltura rischiano di vanificare ogni sforzo. Perciò la battaglia sulla Pac non è solo nostra, ma per il futuro di tutti”.

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