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Cantieri bloccati e ritardi

I sindaci temono lo stop ai lavori

Cantieri bloccati e ritardi

I fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno avviato in tutta Italia interventi di ristrutturazione e ricostruzione degli edifici scolastici, con l’obiettivo di sostituire strutture obsolete o non sicure. In diversi territori, però, i lavori si sono fermati dopo le demolizioni, tra ritardi, inadempienze e fallimenti delle imprese appaltatrici, lasciando scuole incompiute e amministrazioni locali in difficoltà.

L’allarme è stato lanciato durante una conferenza stampa del Partito democratico, alla presenza di parlamentari e sindaci. La vicepresidente della Camera Anna Ascani ha parlato di situazioni critiche che rischiano di compromettere numerosi progetti del Pnrr, con conseguenze pesanti per i comuni coinvolti. Da qui l’appello al governo affinché intervenga in modo diretto per sbloccare le opere e garantire continuità agli interventi.

Nel corso dell’incontro, il responsabile Pnrr del Pd Piero De Luca ha ricordato che, a fronte di un piano complessivo da 194,4 miliardi di euro, la spesa effettiva si ferma a 92 miliardi. Restano quindi circa 100 miliardi da utilizzare entro la metà del prossimo anno. Sul fronte degli obiettivi, poco meno dei due terzi risultano completati.

Particolare preoccupazione riguarda il settore scolastico. Dei 17 miliardi destinati agli edifici per l’istruzione, la spesa si attesta intorno al 50 per cento. Secondo il Pd, questo dato fotografa una situazione fatta di cantieri aperti, scuole abbattute e lavori in ritardo, che rischiano di non essere conclusi nei tempi previsti.

Dai territori arrivano testimonianze dirette delle difficoltà. Alcuni sindaci hanno spiegato che gli studenti sono stati trasferiti in sedi provvisorie e che non vi è certezza sulla possibilità di rientrare nelle scuole entro settembre 2026. Il sindaco di San Polo d’Enza, Franco Palù, ha sottolineato il rischio di perdere i finanziamenti e di incorrere nel commissariamento del Comune, chiedendo una collaborazione più stretta con il governo per individuare soluzioni rapide. Anche la responsabile Scuola del Pd Irene Manzi ha ribadito la necessità di evitare il fallimento dei progetti, annunciando la presentazione di un’interpellanza urgente in Parlamento.

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