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Il caso

Interporto, via debito e articolo 23

Nella trattativa la richiesta è tre milioni, l’offerta uno. Bimbatti: “No aziende insalubri”

Interporto, via debito e articolo 23

L’anno nuovo porterà una ventata di novità nei rapporti tra il Comune e Interporto Rovigo spa, società di cui il Comune è socio. Entro i primi mesi del 2026 (ma con ogni probabilità un punto dovrebbe essere messo già entro gennaio) i due enti puntano infatti a risolvere la questione che ha segnato i rapporti negli ultimi tre anni e mezzo, ovvero la vicenda legata agli oneri di urbanizzazione secondaria con la definizione, in via del tutto bonaria, della somma a sei zeri che palazzo Ndari dovrà corrispondere a Interporto. A scandire i tempi dell’accordo, la cui strada sembra già tracciata, è l’assessore all’urbanistica Andrea Bimbatti. Ma c’è di più. Perché sempre entro l’inizio del nuovo anno dovrebbe approdare in consiglio comunale il nuovo piano particolareggiato della zona interportuale, lo strumento urbanistico che definisce o, meglio, riordina, la destinazione delle aree e stabilisce, di conseguenza, le norme insediative al quale è strettamente legato il famoso articolo 23 che definisce e classifica le industrie insalubri e ne impedisce l’insediamento.

Piano particolareggiato “al quale gli uffici comunali - spiega Bimbatti - hanno lavorato per un anno e mezzo, ricostruendo in modo minuzioso la storia di ogni area. Un lavoro enorme che però ha dato i suoi risultati. Infatti è pronto e lo stiamo per sottoporre ad Interporto per definire gli ultimi dettagli. Si tratta di piccole cose, ad esempio Interporto dovrebbe cedere al Comune un breve tratto di ferrovia, cose così”.

Sia chiaro: le due questioni, quella del debito legato agli oneri di urbanizzazione secondaria e il riordino della classificazione urbanistica delle aree interportuali all’interno del piano particolareggiato sono tra loro strettamente collegate. Ma vale la pena procedere con ordine, cominciando da quella che ha creato gli “attriti” maggiori tra la società e il Comune suo socio e che ha rischiato di sfociare in un contenzioso. Invece, stando a quanto riferisce Bimbatti c’è la totale disponibilità da parte di entrambi gli enti ad accordarsi. “Puntiamo a chiudere entro gennaio - sottolinea l’assessore - l’avvocato Vittorio Domenichelli ha dato la disponibilità ad un incontro insieme al cda della società per arrivare ad un accordo che non preveda l’avvio di un contenzioso o il coinvolgimento di un giudice”. E tra le richieste di Interporto, l’ultima delle quali notificava una richiesta di rimborso di circa tre milioni, e le verifiche del settore urbanistica (con il Comune che in questi anni ha comunque accantonato due milioni) che, invece, “hanno accertato un rimborso di circa un milione - aggiunge Bimbatti - troveremo un punto di accordo”.

Tornando al nuovo piano particolareggiato, “la chiusura della vicenda degli oneri di urbanizzazione - conclude l’assessore - prevede che definiamo i dettagli del piano, con l’area che viene correttamente regolamentata con le sue norme urbanistiche particolari. All’interno delle norme ci sarà anche la modifica dell’articolo 23, considerando che comunque è già superato perché le condizioni della Zls lo prevedono. Ma, sia chiaro, non è un nostro obiettivo andare a cercare aziende insalubri che si insedino a Rovigo”.

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