VOCE
La procedura
14.12.2025 - 08:41
Dal 7 gennaio tutto il personale dell’unità produttiva di Loreo verrà trasferito ad Adria
“Una brutta notizia, anche se già da qualche tempo mi era stata preannunciata la fase di crisi, dovuta principalmente all’esplosione dei costi, in particolare quelli energetici. Il mio pensiero va alle famiglie dei 22 lavoratori che proprio in questo momento hanno ricevuto una comunicazione così dolorosa, la speranza è che si tratti di una crisi passeggera e che l’azienda possa tornare a crescere”. Il sindaco di Adria Massimo Barbujani non nasconde l’amarezza per la notizia, ben poco natalizia, dell’apertura della procedura di licenziamento collettivo per 22 dipendenti delle Cartiere del Polesine.
In particolare, la decisione interessa il polo produttivo di Loreo, che l’attuale proprietà, la famiglia Scantamburlo, ha acquisito nel 1986, per ampliare l’attività con lo stabilimento di Adria, tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000.
Nel documento inviato attraverso Confindustria alla direzione lavoro della Regione, a Veneto Lavoro, e ai sindacati, Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom, si spiega che “l’attività è interamente indirizzata alla produzione di carte riciclate per il packaging, confezionate in bobine. La materia prima utilizzata è la carta da macero, proveniente dal recupero di imballaggi, dalla raccolta differenziata domestica e da quella proveniente da attività commerciali e industriali”. E si sottolinea come, “anche nel corso del 2025 sono continuate le condizioni che hanno caratterizzato gli andamenti negativi della società dei precedenti esercizi durante i quali si è evidenziata una perdita bilancio. Tali condizioni possono essere riassunte nei seguenti punti: la forte crisi internazionale del settore in cui opera l’azienda e le proiezioni anche per l’esercizio in corso stanno registrando una tendenza particolarmente negativa; il rallentamento dell’economia mondiale legato ai conflitti militari Russia/Ukraina, Israele/Palestina, Usa/Iran; la maggiore presenza di concorrenza multinazionale sia nel mercato nazionale che nei mercati esteri; l’aumento abnorme dei costi legati all'energia e al gas”.
Ecco, allora, la decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo. “Al fine di attenuare l’impatto sociale derivante dalla situazione di crisi e contenere il numero di esuberi - si legge ancora nell documento - dal 7 gennaio 2026 tutto il personale in forza nella unità produttiva di Loreo verrà trasferito ad Adria. Per tutto il personale turnista verrà attuato, indicativamente dal mese di marzo/aprile 2026, un regime di orario a ciclo continuo di 7 giorni su 7 in 3 turni avvicendati di 8 ore consecutive pari a 37 ore e 20 minuti, retribuite 40 ore con il sistema 6/3. Nella riduzione d'orario restano non maturati i 16 giorni di riposo retribuito comprensivi anche di quelli concessi in sostituzione delle festività infrasettimanali abolite. Nel complesso, al termine della presente procedura prevista dalla legge 223/91, al fine di favorirne la ricollocazione sul mercato, è previsto il licenziamento collettivo di 22 dipendenti individuati mediante la comparazione fra tutti, di cui 20 operai considerata la fungibilità delle mansioni e la mobilità interna e 2 impiegati. I lavoratori normalmente impiegati complessivamente risultano essere pari a 170”.
“Avevo già parlato qualche mese fa con i vertici dell’azienda - spiega ancora il sindaco Barbujani - che mi avevano manifestato le loro preoccupazioni per la situazione di crisi, dovuto principalmente al costo dell’energia cresciuto in maniera spropositata. Naturalmente la mia speranza è che sia una fase di crisi passeggera, dovuta a fattori transitori. E non posso che essere vicino agli operai che hanno ricevuto queste comunicazioni in un momento non semplice. A loro e alle loro famiglie va tutta la mia vicinanza”.
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