VOCE
Caldaie
15.12.2025 - 11:32
Il Ministero dell'Ambiente sta preparando un nuovo decreto che potrebbe modificare le regole sui controlli degli impianti termici. La proposta, in discussione da tempo, prevede l’abrogazione del decreto del 2013, sostituendolo con un sistema di controlli a distanza, limitati all’efficienza energetica ogni quattro anni per caldaie sotto i 70 kilowatt, ossia quelle domestiche a gas, circa 20 milioni in Italia.
L’Unione Artigiani delle province di Milano e Monza-Brianza ha sollevato preoccupazioni per i possibili danni economici derivanti dalla riduzione dei controlli. I tecnici, che ogni anno eseguono ispezioni delle caldaie, rischiano di vedere compromesso il loro lavoro. Secondo il segretario dell'Unione, Marco Accornero, questa riforma potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza degli impianti e aumentare i rischi legati agli incidenti domestici. Tra il 2019 e il 2023, infatti, gli incidenti connessi al gas in Italia hanno causato 128 decessi e 1.784 infortuni, come riportato dal Comitato Italiano Gas.
Oltre agli aspetti legati alla sicurezza, gli artigiani mettono in evidenza che i controlli periodici sono essenziali anche per contenere le emissioni inquinanti, specialmente nelle regioni più critiche come la Lombardia. Qui, l’ispezione annuale del 5% degli impianti ha avuto un impatto positivo sulla qualità dell’aria, particolarmente durante la stagione invernale. Il timore è che la riduzione dei controlli possa contribuire a un aumento delle polveri sottili nell’atmosfera, aggravando la situazione ambientale. L'Unione Artigiani ha chiesto al governo di rivedere la proposta prima che il decreto venga approvato, sottolineando come il risparmio sui costi di gestione rischi di tradursi in un aumento dei pericoli per la sicurezza e la salute pubblica.
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