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Le rette per gli anziani cresceranno ancora

Notifiche alle famiglie in corso in questi giorni

Tornano i soggiorni climatici per anziani con un nuovo regolamento.

Rette in aumento per le case di riposo venete, con rincari comunicati alle famiglie nelle ultime settimane e destinati a entrare in vigore da gennaio. Le revisioni, notificate in molti casi via mail, prevedono incrementi compresi tra il 2 e il 4 per cento, con punte fino al 5. Una decisione che coinvolge migliaia di nuclei familiari: in Veneto sono circa 30 mila gli anziani non autosufficienti ospitati nelle Rsa.

Nelle comunicazioni inviate agli utenti, diverse strutture fanno riferimento all’aumento dei costi di gestione, dalle utenze ai contratti di servizio, fino all’adeguamento dei contratti collettivi di lavoro. Un aggiornamento delle tariffe ritenuto necessario per garantire la continuità e la qualità dei servizi. Se alcune Rsa stanno cercando di rinviare gli aumenti o di evitarli ricorrendo a risorse straordinarie, molte altre hanno già applicato o applicheranno i nuovi importi. In alcuni casi, come nel Trevigiano, sono state inviate lettere alle famiglie per comunicare l’assenza di rincari.

Secondo le stime elaborate lo scorso marzo dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, i ritocchi alle rette erano già iniziati: nel 2025 si registrano aumenti medi di 295 euro rispetto al 2024 e di 665 euro rispetto al 2023. Per gli ospiti che usufruiscono dell’impegnativa di residenzialità, pari all’85 per cento dei non autosufficienti, il costo mensile è passato dai 1.865 euro del 2023 ai 1.919 euro nel 2025. Importi più elevati per chi non beneficia del contributo regionale.

Le cause principali degli aumenti sono legate al costo del lavoro e al carovita. "Il costo del personale incide per il 70-75 per cento sui bilanci delle Rsa", spiega Roberto Volpe, presidente di Uripa, l’unione che riunisce oltre 300 case di riposo venete, citando anche l’impatto dell’inflazione e degli adempimenti burocratici. Volpe sottolinea inoltre che gli incrementi applicati coprono solo parzialmente l’aumento dei costi sostenuti dalle strutture.

Sul tema interviene anche la politica regionale. La consigliera del Partito democratico Annamaria Bigon ha sollecitato la nuova giunta veneta a intervenire, richiamando l’urgenza di una riforma delle Ipab e di un adeguamento del sistema di assistenza agli anziani, a fronte di bisogni sanitari sempre più complessi e di risorse ritenute insufficienti.

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