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MULTE STRADALI

Slittano gli aumenti

Il governo congela l'adeguamento biennale delle sanzioni per il 2026

Slittano gli aumenti

Nel decreto Milleproroghe approvato il 11 dicembre, il governo ha deciso di sospendere per tutto il 2026 l’adeguamento biennale delle multe stradali. Il provvedimento rinvia l’aggiornamento automatico dei valori stabiliti dal Codice della Strada, che solitamente avviene ogni due anni in base all’inflazione e all’Indice Famiglie di operai e impiegati (Foi) dell’Istat.

Si tratta del terzo rinvio consecutivo. L'ultimo adeguamento risale al 2019, con un aumento del 2,4%. In seguito alla pandemia l'inflazione aveva suggerito una possibile riduzione delle multe, ma con la ripresa dei prezzi sono state disposte nuove proroghe. Il blocco dell’adeguamento evita aumenti tra il 6% e il 17% sulle sanzioni. Per esempio, le multe per eccesso di velocità oltre i 60 km/h, che avrebbero potuto raggiungere i 4.000 euro, rimarranno sui valori attuali. Il divieto di sosta avrebbe visto una sanzione aumentare da 42 a 45–49 euro, mentre il passaggio col semaforo rosso avrebbe comportato un incremento fino a 177–195 euro.

Palazzo Chigi ha giustificato il rinvio con la necessità di consentire alle amministrazioni locali più tempo per adeguarsi al nuovo Codice della Strada, che prevede l’invio digitale delle notifiche delle multe attraverso le app Io e Servizio Notifiche Digitali a partire dal dicembre 2024. Il rinvio è visto come un sollievo per le famiglie, evitando aumenti improvvisi. Tuttavia, i Comuni potrebbero subire un impatto negativo: senza l’adeguamento delle tariffe rischiano una revisione dei bilanci, in quanto le multe rappresentano una fonte importante di entrate, destinata principalmente alla manutenzione stradale.

Milano guida la classifica delle città con il maggior incasso da multe, con una previsione di circa 250 milioni di euro nel 2025, seguito da Roma, dove si stima un gettito simile, soprattutto per le sanzioni relative al divieto di sosta. Anche Firenze, Palermo, Napoli e Torino prevedono incassi tra 86 e 105 milioni di euro. Un ulteriore problema per i Comuni è rappresentato dalle multe non pagate. Secondo l’Istituto per la finanza e l’economia locale (Ifel), circa il 28% delle sanzioni resta inevasa, aggravato dal fenomeno degli autovelox non censiti che portano all’annullamento delle multe. Il problema dell’adeguamento delle sanzioni potrebbe ripresentarsi a fine 2026. Senza ulteriori proroghe, gli automobilisti potrebbero affrontare un significativo aumento delle multe a partire dal 2027, con un impatto legato all’andamento dell’inflazione.

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