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IL DRAMMA

Ucciso dal gas, si indaga sulla fuga

Il monossido si è propagato nella casa a fianco a quella di Agostino Prearo. I vicini di casa evacuati

Ucciso dal gas, si indaga sulla fuga

Il monossido si è propagato nella casa a fianco a quella di Agostino Prearo. I vicini di casa evacuati

I vigili del fuoco hanno effettuato anche ieri un sopralluogo nella casa di via Bassa Cornè, al civico 445, che si è trasformata in una camera a gas letale per Agostino “Danilo” Prearo, l’80enne la cui morte ha sconvolto e rattristato tantissime persone in Polesine.

La procura della Repubblica di Rovigo, infatti, vuole vederci chiaro sulla fuga di gas all’origine del decesso dell’uomo considerato anche che dai rilievi effettuati sabato 13, il monossido di carbonio si è propagato anche nell’abitazione di Arquà Polesine a fianco di quella in cui Prearo è stato intossicato. Da solo in quel momento, perché la moglie, Giulietta, si trova ricoverata in ospedale a Rovigo. I vicini di casa, infatti, sono stati evacuati e portati in ospedale per accertamenti.

A trovare per terra, esanime, la figlia di Agostino Prearo, Paola, una bancaria, che ha subito chiamato i soccorsi. Agostino Prearo, è morto per le esalazioni da monossido di carbonio, i sanitari del Suem 118 hanno poi chiamato i vigili del fuoco per la bonifica, avendo rilevato la presenza del gas all’interno della casa.

L’uomo in quel momento era solo in casa dal momento che la moglie era ricoverata in ospedale dov'era assistita dalla figlia che è stata la prima a lanciare l’allarme, non riuscendo a mettersi in contatto col padre da diverse ore.

I vigili del fuoco hanno effettuato le verifiche strumentali sugli impianti di riscaldamento e messo in sicurezza la casa. Pare, tuttavia, che l’impianto di riscaldamento fosse recente e in regola dal punto di vista normativo.

Agostino Prearo, “Danilo” per tutti, era un uomo d’altri tempi, persona mite, pacata e sempre pronto alla battuta ironica. Di una semplicità estrema. Amava la terra e i suoi frutti. Da anni era in pensione, ma ha sempre lavorato nel mondo dell’agricoltura, come responsabile di un’azienda che selezionava sementi per le coltivazioni. Non si era mai allontanato dal suo primo amore, e infatti coltivava il suo orto con passione.

Era fiero del suo orto, a cui si dedicava per tutta l’estate, nonostante gli acciacchi dovuti al passare del tempo. Era anche un uomo molto generoso. Negli anni passati era stato un “confratello” storico della confraternita del Bavarolo di Rovigo.

Lo piangono in tanti, sia ad Arquà Polesine che a Rovigo.

Per i funerali di “Danilo” si dovrà attendere il nulla osta della magistratura. In tanti vorranno tributare l’ultimo saluto a quest’uomo d’altri tempi.

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