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Dopo il delfino, ecco la foca in laguna

Meraviglia e stupore, ma anche preoccupazione, a Venezia

Dopo il delfino, ecco la foca in laguna

Foto generata con Ai

Inizialmente chi ha assistito alla scena ha pensato a un nuovo avvistamento di “Mimmo”, il delfino che da mesi frequenta la laguna veneziana, spesso segnalato nelle acque davanti a Piazza San Marco. In realtà, quanto accaduto domenica pomeriggio nella bocca di porto tra Punta Sabbioni e il Lido di Venezia è stato diverso. Per alcuni secondi è stata avvistata e ripresa una foca monaca mentre nuotava in mare aperto, un evento che gli esperti definiscono raro ma non eccezionale.

Le immagini, della durata di pochi secondi, mostrano prima l’emersione della testa scura dell’animale e poi parte del dorso. Il video è stato pubblicato sulla pagina Facebook “Pesca in mare e in laguna” e ha rapidamente suscitato curiosità e sorpresa. A confermare l’identificazione dell’animale sono stati gli esperti del Museo di Storia Naturale “Giancarlo Ligabue” di Venezia.

Secondo Mauro Bon, responsabile Ricerca e Divulgazione del museo, è possibile che l’esemplare sia arrivato fino alle acque veneziane per esplorare nuove zone, probabilmente alla ricerca di cibo. Le coste dell’alto Adriatico, infatti, risultano ricche delle specie ittiche di cui la foca monaca si nutre. Non viene esclusa nemmeno l’ipotesi che l’animale provenga dalle coste della Croazia, dove sono presenti nuclei più consistenti della specie.

Non si tratta del primo episodio di questo tipo nell’area veneziana. Avvistamenti simili erano già stati segnalati tra il 2016 e il 2018, sia in prossimità della bocca di porto del Lido sia nelle acque di Chioggia. Negli ultimi anni, spiegano gli esperti, si registra un lieve incremento della presenza della foca monaca in Adriatico, pur rimanendo una specie a rischio di estinzione. Nel 2020, in Puglia, era stata accertata la presenza di un giovane esemplare, fatto che ha fatto ipotizzare un evento riproduttivo in quell’area.

Alla luce della diffusione delle immagini sui social, gli studiosi invitano alla massima prudenza. La foca monaca è un animale molto schivo e in passato è stata a lungo perseguitata dall’uomo. In caso di avvistamento è raccomandato evitare rumori, non tentare alcun contatto e non somministrare cibo, limitandosi all’osservazione a distanza.

Le stesse indicazioni valgono anche per il delfino “Nane”, che continua a essere monitorato in laguna. Dal Museo di Storia Naturale fanno sapere che la ferita alla pinna dorsale risulta rimarginata e che l’animale non ha ancora lasciato l’area lagunare. Le autorità scientifiche ribadiscono l’importanza di comportamenti corretti per garantire la tutela di questi ospiti e la loro sicurezza.

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