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Ecoambiente, tutti sì al budget

Rovigo aveva dubbi sull’impianto Magenta di Porto Tolle, poi ha prevalso l’unitarietà

Ecoambiente, tutti sì al budget

Si è sfiorata una “battaglia” su Magenta, la discarica esaurita di Porto Tolle, invece è stata una delle assemblee (doppie, considerando il controllo analogo) di Ecoambiente più partecipate e più unitarie del recente passato, con l’approvazione all’unanimità di tutti i punti all’ordine del giorno.

A partire dal budget 2025, che sembrava la tela di Penelope, visto che nonostante fosse stato approvato dal cda di Ecoambiente il 15 maggio scorso, non aveva ancora ricevuto l’avallo dell’assemblea dei soci. Che sono poi i sindaci dei 50 Comuni polesani. E ieri, fra una decina in presenza, nella sala consiliare di Rovigo, e oltre una trentina da remoto, erano presenti quasi tutti, o loro o un rappresentante in loro nome.

“Le riunioni preassembleari sono servite, penso di farle diventare una consuetudine”, commenta soddisfatto l’amministratore delegato Alberto Patergnani.

Oltre al budget, che ha subito un “ritocchino” della parte relativa al piano degli investimenti, che, in assenza di approvazione, ha subito un forte rallentamento, e che prevede una spesa, entro l’anno, di 9, 63 milioni, 4,65 dei quali con finanziamento Pnrr parziale o totale, anche se le nove assunzioni previste al momento non sono state ancora effettuate, all’ordine del giorno c’era la dismissione della partecipazione di Ecoambiente in Polesine Tlc e, invece, l’acquisto delle quote di As2 detenute dal Comune di Badia Polesine.

Poi il tema “vecchie discariche”. Ovvero se e come “accollarne” a Ecoambiente la gestione “post mortem”, che consiste sostanzialmente nel monitoraggio e nel drenaggio eventuale del percolato. In particolare, se per quella di San Martino, era già arrivato il sì del consiglio di bacino e dell’assemblea di Ecoambiente, per quella di Porto Tolle, da 260mila metri cubi, in funzione fra 1998 e 2013, era arrivato solo il sì del consiglio di bacino e serviva quello dell’assemblea. Ma le premesse non erano delle migliori, almeno a giudicare dall’atto d’indirizzo approvato dalla giunta di Rovigo giovedì scorso, nel quale si leggeva: “Si ritiene di approfondire in assemblea intercomunale, con l’ausilio tecnico amministrativo dell’azienda, i seguenti aspetti: se vi è l’obbligo giuridico, oltre la possibilità, di inserire nel piano economico finanziario i costi di gestione post mortem della discarica di Porto Tolle e di San Martino di Venezze (rispettivamente 60mila e 140mila euro annui). Tali oneri dei citati due Comuni andrebbero a gravare sulle tariffe dei Comuni del Bacino”, chiedendo “l’incidenza dei suddetti costi sulle tariffe” e “il motivo per cui tali costi di gestione della discarica di San Martino di Venezze e di Porto Tolle non sono stati preventivati nel Piano industriale di Ecoambiente”. Alla fine, però, anche su questo è stata trovata l’unanimità.

“Un’assemblea molto partecipata, senza problemi di quorum - commenta il sindaco Cittadin - Abbiamo finalmente approvato il budget che è propedeutico anche ai miglioramenti che richiediamo per la pulizia anche della nostra città. Spero che la partita del digestore di Sarzano, alla quale si è solo accennato, in attesa di un confronto più documentato con la ditta aggiudicataria dell'appalto, non incontri i problemi che ho più volte esternato. Attendo con molta preoccupazione il delinearsi di questa importante partita. Per il resto, sono soddisfatta della partecipazione”. Anche perché, sui rifiuti, negli ultimi tempi, trovarsi in tanti e tutti d’accordo, non è stato poi così frequente. Che sia cambiato il vento?

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