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Acquevenete, cantieri per 52 milioni

Focus su reti, resilienza e transizione. Cortelazzo: “Rafforziamo la qualità del servizio”

Acquevenete, cantieri per 52 milioni

Acquevenete mette in cantiere lavori per oltre 52 milioni di euro, con focus su resilienza, reti e transizione energetica.

L’assemblea dei soci di Acquevenete, oggi pomeriggio, ha approvato il budget 2026, che programma nuovi lavori per 41 milioni di euro nell’anno che sta per iniziare. Considerando anche le opere che si completeranno ed entreranno in esercizio nel 2026, il valore complessivo degli investimenti sale a 52,8 milioni di euro.

Il budget di Acquevenete ha la caratteristica di integrare in un unico documento gli obiettivi ambientali e sociali con una dimensione economico-finanziaria. E quest’ultima si definisce con numeri eccellenti: un valore della produzione pari a 114,8 milioni di euro, un risultato prima delle imposte di 2,92 milioni di euro, un Ebitda pari a 39,6 milioni di euro.

La programmazione degli investimenti mette al centro resilienza e sicurezza della risorsa idrica, digitalizzazione e modernizzazione delle reti: gli interventi legati ad adattamento climatico e sicurezza della risorsa rappresentano il 53% del budget e incidono per circa il 70% degli investimenti del settore acquedotto, per rafforzare affidabilità e flessibilità del sistema, principale priorità dell’azienda.

Accanto alle opere strutturali, prosegue con decisione l’azione sulle perdite e sull’efficienza delle reti: nel 2026 è prevista la sostituzione di circa 13 chilometri di condotte idriche per un investimento complessivo di 4,3 milioni di euro; si punta a ridurre ulteriormente le perdite lineari, che secondo Arera rientrano già in classe A, ovvero nel livello più alto di qualità ed efficienza a livello nazionale. (da 7,65 a 7,42 metri cubi per chilometro al giorno) e ad aumentare la distrettualizzazione della rete fino al 58,60% per suddividere l’acquedotto in aree monitorate in modo continuo e individuare più rapidamente perdite e anomalie, ottimizzando anche le pressioni. Nel quadro delle azioni di sistema rientra anche il piano di rinnovo del parco contatori, con l’installazione programmata di 20mila nuovi misuratori.

Sul versante fognatura e depurazione, il budget 2026 conferma risorse significative per rendere le infrastrutture più performanti e adeguate all’evoluzione normativa europea, accompagnando anche gli interventi di mitigazione delle criticità idrauliche. Tra gli obiettivi ambientali, viene indicata la riduzione della massa complessiva di fosforo allo scarico con target 2026 di 34mila chili l’anno, per ridurre l’impatto degli scarichi sull’ambiente e contribuire a mantenere più puliti e in equilibrio fiumi e canali.

Prosegue inoltre il percorso di transizione energetica e di incremento delle fonti rinnovabili: per il 2026 l’obiettivo di energia autoprodotta è 970mila kWh (da 470mila).

Per garantire servizi ai clienti sempre più rapidi ed efficaci, Acquevenete prosegue il percorso di miglioramento anche grazie all’intelligenza artificiale, sviluppata in azienda già da due anni. Tra gli obiettivi per il 2026 c’è il raggiungimento di 70mila bollette elettroniche.

Con mezzo milione di euro stanziato, si rafforzano ulteriormente le attività di comunicazione ed educazione ambientale, da sempre un ambito a cui Acquevenete dedica attenzione e risorse, in particolare nelle scuole. Nel 2026 sono in programma 850 interventi educativi tra laboratori in classe, percorsi outdoor e visite guidate a impianti e infrastrutture del servizio idrico, come centrali e depuratori.

“Il budget 2026 - commenta Piergiorgio Cortelazzo, presidente di Acquevenete - conferma una scelta netta: investire per rendere le infrastrutture più resilienti, ridurre le perdite, rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e accelerare innovazione e sostenibilità. I numeri approvati oggi (ieri, ndr) si traducono in interventi concreti e in obiettivi misurabili che rafforzano la qualità del servizio nel tempo”.

“Il documento approvato - sottolinea Valeria Cittadin, sindaco di Rovigo e presidente dell’assemblea intercomunale - è il risultato di un percorso condiviso tra Comuni e gestore. La programmazione 2026 mette al centro l’interesse collettivo, unendo capacità di investimento e responsabilità nella gestione di una risorsa essenziale come l’acqua”.

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