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porto viro
19.12.2025 - 05:00
Negli ultimi giorni una parte della minoranza di Porto Viro ha sollevato critiche rispetto alle risorse investite dall’amministrazione comunale per il periodo natalizio, un investimento mirato ad aumentare il flusso di persone in città e a sostenere il commercio locale. Tra luminarie, per circa 46mila euro, la pista di pattinaggio in piazza della Repubblica, per circa 36mila euro, e un calendario di eventi che accompagna la città da dicembre a gennaio, Capodanno incluso, Porto Viro si è vestita a festa. A pochi giorni dal Natale, un confronto con i commercianti di Contarina e Donada restituisce un quadro articolato delle ricadute sul tessuto economico cittadino. Un dato accomuna quasi tutti: il periodo economico resta difficile e la crisi generale si fa sentire, anche in un dicembre reso più vivo dall’atmosfera natalizia.
A Contarina, dove piazza della Repubblica ospita il centro delle attività natalizie, il giudizio sull’allestimento è quasi unanime: la piazza “non è mai stata così bella”. Le luci, le casette, la pista di pattinaggio e gli eventi hanno restituito centralità a uno spazio che per molti commercianti rappresenta un punto di forza e di attrazione. Resta però aperto il tema della ricaduta diretta sugli acquisti. Alla Profumeria Hepsyl, Anna racconta di una clientela che nei giorni di festa resta prevalentemente quella abituale: “L’atmosfera è bella, arricchisce il contesto, ma non porta automaticamente persone nuove in negozio”. Più positiva la visione di Gioielli Venone, dove Anna sottolinea come la piazza viva sia “un’attrattiva importante, che invoglia le persone a fermarsi, guardare le vetrine e poi entrare”. In un periodo economico complesso, iniziative di questo tipo vengono considerate fondamentali, con l’auspicio che in futuro possano essere ulteriormente sviluppate. All’Ottica Finotti, dopo 34 anni di attività, la lettura è più pragmatica: “La percezione è sempre la stessa, molto dipende dal settore. E’ comunque positivo creare movimento”.
Per i pubblici esercizi, l’effetto sembra più tangibile: Simonetta del Bar-In riconosce che “nel fine settimana si lavora più del normale” e apprezza il lavoro fatto sull’animazione della piazza. Più critica ma lucida la voce di Dora di Dora in Poi: “Siamo il paese della lamentela, ma va detto che vedere la piazza illuminata è bellissimo. Commercialmente, però, aiuta poco. Chi viene a pattinare spesso non entra nei negozi. I soldi sono sempre quelli e il consumo delle famiglie medie è in calo”. Dora solleva anche il tema dei costi per le famiglie, osservando come il prezzo della pista (12 euro l’ora) possa rappresentare un limite alla partecipazione. Il suo bilancio è quello di un mese “normale”, se non leggermente peggiore, in linea, sentiti colleghi del medesimo settore, con quanto accade anche in città più grandi come Padova o Torino. Più incoraggiante il riscontro di Grazie dei Fiori, dove Mariangela riconosce che “qualcosa l’investimento ha fatto” e che il movimento in piazza porta comunque persone a entrare in negozio, pur in un contesto di crisi diffusa. Spostandosi a Donada, il tono cambia.
Qui molti commercianti avvertono una minore ricaduta delle iniziative natalizie, concentrate soprattutto a Contarina. All’Emporio Freguglia il flusso è “come sempre”, senza variazioni significative. Raffaella, del negozio di casalinghi Tessarin, parla di “niente di eclatante”, pur riconoscendo che portare gente in piazza è comunque positivo. Anche nel settore calzature, da Total Look, Sabina osserva come non ci sia stato un reale aumento di clientela: “È tutto molto bello, ma la crisi si sente”. Al Fiordo 51, Susanna racconta di lavorare con la stessa clientela di sempre: “Ha senso investire, perché togliere la magia del Natale sarebbe peggio. Ma ogni anno è più difficile, cerchiamo di restare ottimisti”. Più netta la posizione di Stil Bimbi, dove Maria Stella sottolinea come a Donada “ci sia poco o nulla”: poche casette, pochi eventi e un centro commerciale naturale che resta in ombra. “Le attività sono principalmente qui, l’investimento andrebbe fatto anche in via Roma. Quest’anno la domenica è deserta e la crisi si sente ancora di più”. Diversa l’esperienza dell’Enoteca Il Vinacciolo, aperta da tre anni: Marta e Mattia parlano di un aumento, legato anche al fatto di essere un’attività giovane e in crescita, indipendentemente dal Natale. Un negozio di abbigliamento riconosce che l’impatto è “sicuramente positivo a livello estetico”, ma senza un vero indotto commerciale, probabilmente per il momento storico.
Al Bar All’Orologio, Cristina descrive un flusso ancora un po’ fermo, con qualche presenza da fuori ma meno rispetto agli anni passati. Più articolata l’analisi di Mersi de La Dolce Vita, storica attività di Donada: “Ci sono giorni favolosi e giorni meno. Per me che sono qui da 45 anni, è naturale sapere che il Natale non è più quello di una volta. Oggi lo shopping online pesa molto. I clienti sono quelli fidelizzati, ed è su di loro che lavoriamo, anche se abbiamo ampliato la clientela attraverso i social”. Resta però un orgoglio condiviso: “Donada è apprezzata anche da chi arriva dai paesi limitrofi e il fatto di essere commercianti uniti è una delle nostre forze”. Anche il settore della ristorazione conferma un quadro di sostanziale stabilità nei volumi di lavoro. Un ristoratore della zona racconta come il periodo natalizio, pur animando la città, non abbia portato variazioni significative: "Il lavoro è più o meno lo stesso di sempre. Il vero problema per noi è l’aumento continuo dei costi delle materie prime e delle spese di gestione. Mantenere l’equilibrio economico è sempre più complesso". Un’osservazione che allarga lo sguardo oltre il periodo festivo e mette in luce una difficoltà strutturale che accomuna molte attività del comparto, indipendentemente dal flusso di persone in città. L’atmosfera natalizia aiuta, quindi, crea movimento e socialità, ma non basta da sola a invertire una tendenza economica complessa.
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