VOCE
trecenta
19.12.2025 - 20:00
Un disservizio che sta mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini. L'ufficio postale di Trecenta è diventato l'unico punto di riferimento per un bacino d'utenza sproporzionato, con conseguenze che stanno creando disagi enormi alla popolazione. La situazione è critica da mesi.
Le Poste di Bagnolo sono chiuse da metà anno per lavori di ristrutturazione e, dopo una prima promessa di riapertura ai primi di settembre, la data è stata ulteriormente prorogata al 31 dicembre. Anche l'ufficio di Giacciano con Baruchella risulta chiuso per lavori, costringendo tutti gli utenti a confluire sul solo ufficio di Trecenta. Il risultato? Code interminabili, attese estenuanti e un servizio al collasso.
"Per ritirare una raccomandata ho già fatto tre tentativi - racconta un cittadino - Il primo giorno, nonostante nell'avviso ci fosse la data per il ritiro, mi hanno detto che non era ancora arrivata. Il secondo giorno non sono riusciti a consegnarmela, senza che mi fosse spiegato il motivo”. Ma è il terzo tentativo a rivelare la gravità della situazione. “La terza mattina, dopo un'ora e mezza di fila, l'impiegato ha annunciato che avrebbe chiuso alle 13.15, anziché alle 13.45 come da orario ufficiale. Come motivazione ci ha detto che è da solo, deve chiudere le pratiche e non gli vengono pagati gli straordinari. E quindi niente raccomandata nemmeno questa volta”.
Ma non si tratta di un caso isolato. Altri utenti lamentano disagi simili e c'è chi è al quarto o quinto tentativo per ritirare una semplice raccomandata. La carenza di personale è evidente e gli sportelli aperti sono insufficienti a gestire l'affluenza triplicata dalle chiusure degli altri uffici. “E’ un grande disservizio. Non si può continuare così - conclude - Le lunghe attese sottraggono ore di lavoro e creano frustrazione in una comunità già provata dalla mancanza di servizi essenziali sul loro territorio”. Una questione, quella sollevata dell’utente, che solleva interrogativi importanti sulla gestione del servizio postale nelle aree meno densamente popolate. Se da un lato i lavori di ristrutturazione sono necessari, dall'altro appare evidente la mancanza di una pianificazione adeguata per garantire la continuità del servizio durante le chiusure programmate.
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