VOCE
adria
19.12.2025 - 20:31
Profonda commozione questa mattina ad Adria per la improvvisa scomparsa di Stefano De Grandi, 60 anni, usciere del Comune, persona conosciuta e stimata da colleghi, amministratori e cittadini.
A dare il doloroso annuncio è stato il sindaco Massimo Barbujani, con un messaggio via social: “Stefano oggi ci ha lasciato”. Stefano, che ogni mattina era puntuale al lavoro alle 8, non si è presentato in municipio. Un’assenza insolita, tanto che il collega del centralino, Max, ha provato più volte a contattarlo telefonicamente. Non ricevendo risposta, è scattato l’allarme: sono stati chiamati i carabinieri e una dipendente comunale si è recata nel palazzo dove abitava, a Palazzo Venezia.
Una volta entrati nell’appartamento, Stefano è stato trovato a terra. Inutili purtroppo i soccorsi. Secondo quanto appreso, De Grandi è stato colpito da un infarto. Da tempo conviveva con il Parkinson e con altre patologie. Si alzava molto presto ogni mattina, felice di quel lavoro che per lui non era solo un impiego, ma una vera occasione di riscatto e serenità, grazie a un progetto di inserimento sociale. In Comune era diventato una presenza preziosa e insostituibile. Sempre gentile, disponibile, con una parola buona per tutti.
Accoglieva i cittadini con un sorriso e il primo cittadino con la sua frase ormai familiare: “Sindaco, tutto bene? Ha bisogno di qualcosa?”. “Ogni mattina alle 8 ci scambiavamo il buongiorno - ha ricordato il sindaco Barbujani - e se mi vedeva indaffarato o con qualcosa da portare ai piani superiori del municipio, era sempre pronto ad aiutare. Tutti gli volevano bene, si era conquistato la simpatia di amministratori e dipendenti”. Solo un mese fa Stefano aveva chiesto di poter prolungare il rapporto di lavoro. L’amministrazione si era immediatamente attivata per il rinnovo. “Grazie Sindaco per la fiducia”, gli aveva detto pochi giorni fa. Parole che oggi risuonano con ancora maggiore forza e dolore.
Molto credente, dal carattere buono e discreto, Stefano era conosciuto anche nel mondo sportivo: nel calcetto lo chiamavano “Agata” o “il Ragno”, per la sua bravura tra i pali. Lascia un figlio, Denny, di 26 anni, ai quali l’amministrazione comunale e l’intera comunità adriese esprimono le più sentite condoglianze.
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