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“Più che una strada è un pista”

Una residente lamenta l’alto velocità con la quale gli automobilisti percorrono quel tratto

“Più che una strada è un pista”

Un fatto doloroso riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale nel centro abitato del comune rivierasco. Una residente ha perso la propria gatta, investita e abbandonata lungo una strada del paese. Un episodio che ha spinto la donna a lanciare un appello alla comunità e alle istituzioni.

“Non scrivo per polemica, ma per una riflessione necessaria - spiega la cittadina - Il punto non è l'animale. Il punto è la velocità”. La donna denuncia come nel tratto di strada davanti alla sua abitazione, in pieno centro abitato, le auto transitino a velocità elevata nonostante la presenza di segnaletica, dissuasori, strisce pedonali e luci di pericolo. “Corrono nonostante ci siano abitazioni, un centro sportivo, una palestra”. Nel suo appello, la residente sottolinea come la nuova pista ciclopedonale realizzata nella zona sia lontana dalla strada e separata da un fosso.

“Non tutela chi vive, attraversa, entra ed esce da casa, né chi si muove lungo la carreggiata. E’ una soluzione che esiste sulla carta, ma che non risolve il problema della velocità”. La donna ricorda, inoltre, che negli ultimi mesi, nello stesso punto, si sono già verificati tamponamenti e incidenti che hanno coinvolto anche lei e il suo compagno. “Ora una vita è stata spezzata. E no, non è 'una fatalità - continua -Chi investe un animale e non si ferma compie un’omissione di soccorso. Ma ancora prima, chi attraversa un centro abitato come fosse una pista si assume una responsabilità morale. Perché domani potrebbe essere una persona e a quel punto, dire che è sbucato all'improvviso, non basterà più. Io ho il diritto di vivere liberamente a casa mia. I miei animali hanno il diritto di esistere”.

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