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VENETO

Rissa dopo il gioco, chiuso il bar

Licenza sospesa dopo risse, spaccio e esposti dei residenti

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Una rissa (foto di repertorio)

Una partita ai videopoker degenerata in calci, pugni e bottiglie che volano. In via Tommaseo, a Padova, la sera del 17 dicembre la tensione è esplosa in un bar già noto alle forze dell’ordine, spingendo la Questura a intervenire con il massimo rigore. Il 19 dicembre, infatti, la Polizia di Stato ha notificato al titolare la sospensione per 45 giorni della licenza di somministrazione di alimenti e bevande: un segnale netto, pensato per restituire tranquillità a una zona da tempo percepita come fragile dal punto di vista della sicurezza.


La sospensione, firmata dal questore Marco Odorisio e disposta al termine dell’istruttoria della Divisione di Polizia Amministrativa, arriva al culmine di un anno di controlli e segnalazioni. Il locale, gestito da cittadini di origine cinese, è stato ritenuto un punto critico nel tessuto di via Tommaseo, area già considerata sensibile sul fronte dell’ordine pubblico. Il provvedimento punta a contrastare abuso di alcol, situazioni di degrado e fenomeni connessi allo spaccio di stupefacenti.


Secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, alle 20:40 del 17 dicembre un alterco nato durante una partita ai videopoker è degenerato in rissa: prima calci e pugni, poi l’uso di sgabelli, bottiglie di vetro e altri oggetti presenti nel locale. Tra i coinvolti, persone originarie del Gambia, della Cina, della Nigeria e della Costa d’Avorio. La scena si sarebbe consumata davanti a tre minori sotto gli 11 anni, un elemento che accresce la gravità del quadro. Gli accertamenti, riferiscono gli agenti, sono risultati complessi anche perché la titolare non riusciva a dialogare in italiano con il personale intervenuto.

Il provvedimento tiene conto di un tracciato di episodi che, nel tempo, hanno minato la percezione di sicurezza dei residenti: - controlli ripetuti hanno evidenziato la frequentazione del bar da parte di persone con precedenti per reati contro la persona, il patrimonio e in materia di stupefacenti; - a fine gennaio la Polizia ha arrestato un cittadino gambiano appostato davanti al locale, trovato in possesso di hashish e marijuana pronte per la cessione; - nel 2023 l’esercizio era già stato colpito da due sospensioni: 15 giorni dopo l’arresto (il 18 gennaio) di un cittadino tunisino con 10 dosi di cocaina e 6 di eroina e la denuncia di un minore della stessa nazionalità con 9 dosi di cocaina; 30 giorni ad agosto, in seguito a due arresti consecutivi di cittadini tunisini che spacciavano cocaina davanti al bar e utilizzavano il locale come punto di ritrovo e contrattazione.


La decisione della Questura risponde anche a numerosi esposti dei residenti, che da tempo segnalano una zona percepita come malfrequentata, con problemi legati in particolare all’uso e all’abuso di alcol. A ciò si aggiunge un dato significativo: i gestori non hanno aderito al protocollo d’intesa siglato il 22 ottobre 2025 tra autorità locali e associazioni di categoria dei pubblici esercizi, che impegna gli esercenti ad adottare misure concrete di prevenzione e a collaborare attivamente con le forze dell’ordine. Un tassello che pesa, perché la cogestione della sicurezza di quartiere funziona solo se ogni attore fa la propria parte.


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Commenti all'articolo

  • frank1

    20 Dicembre 2025 - 15:48

    e dire che una volta quesat via era una vera chicca per padova e padovani..ora è il degrado assoluto!! e qualche amministratore si gira dall'altra parte

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