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CULTURA

Il Natale di Dickens incanta Rovigo

Domani si replica a palazzo Nodari

Sulla scia dei colori caldi di un Natale Vittoriano, successo per la serata evento di venerdì nella chiesa di san Bortolo per “Passaggi, Dickens a Rovigo”, l’itinerario artistico musicale sulle tracce di uno dei più celebri e celebrati scrittori del XIX secolo: Charles Dickens, l’autore, fra gli altri, di “Canto di Natale”. Organizzato dalla collaborazione fra Fondazione Rovigo Cultura, Cur, il dipartimento di canto del Conservatorio Francesco Venezze e la parrocchia di San Bortolo, l’evento racconterà il passaggio del celebre autore britannico anche attraverso il nostro Polesine, in un’atmosfera raccolta dove i canti natalizi di dolce memoria hanno fatto da filo conduttore musicale. Ed è proprio su alcuni stralci del suo diario personale, tenuto mentre sui trovava in viaggio nel bel Paese, che è partita la serata. A introdurre, le letture di Denis Baldin e a seguire la presentazione artistica del giornalista e storico dell’arte Mattia Tridello, riguardo i capolavori natalizi custoditi nell’antica chiesa olivetana, per poi proseguire con alcuni passaggi dal diario dello scrittore intervallati dalle splendide esecuzioni canore a cura del dipartimento di canto del conservatorio. A prendere per mano, come in un racconto di scoperta attorno al fuoco di qualche caminetto inglese, la narrazione di Nadia Poletti, attrice.

Preparati e diretti dal maestro Francesco Toso, hanno calcato il palco: i soprani Caterina Galiotto, Silvia Ghirardini, Chen Huiyan, i contralti Yu Qing He, Silvia Mantovani, i tenori Michele Bregolin, Francesco Mercaldo e i bassi Alessandro Boreggio e Stefano Sorodoc, al pianoforte, Paolo Lazzarini.

Replica anche domani, a mezzogiorno nel salone d’onore di Palazzo Nodari (municipio) per un’altra occasione di festa. Oltre alla riproposizione delle carole che riportano indietro nel tempo, anche l’affondo artistico sui tesori a tema natalizio custoditi negli spazi comunali, come la splendida Madonna con Bambino dl veronese Giulio Mauro che svetta nella loggia centrale. L’ingresso è libero fino all’esaurimento dei posti disponibili.

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