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Influenza: “Pronto soccorso in sofferenza”

L'analisi del presidente dell'Ordine dei medici

Codici bianchi e verdi? Adesso li gestiscono i privati

“Il pronto soccorso è in tilt, c’è un afflusso incredibile di persone, e anche i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta sono veramente sotto pressione” . A tracciare il quadro di una situazione di difficoltà, dovuta all’imperversare dell’influenza, è il dottor Francesco Noce, presidente dell’Ordine dei medici di Rovigo, che riporta quanto i colleghi gli hanno riferito nelle ultime ore. In particolare, domenica, “al pronto soccorso c’era davvero un grande affollamento e molti erano pazienti anziani che lamentavano forti sintomi influenzali come febbre molto alta e problemi respiratori. Del resto, ci stiamo avvicinando al culmine dei contagi, che si dovrebbe raggiungere nei primi giorni di gennaio”.

A proposito dei sintomi, il dottor Noce spiega: “Quest’anno la forma influenzale sembra avere una sintomatologia un po’ più pesante rispetto all’anno scorso, soprattutto con febbre molto alta che dura più a lungo, con una sorta di doppio picco, perché torna a salire dopo essere scesa. Per questo, è bene riposare finché non si è proprio completamente ristabiliti. E non bisogna assolutamente prendere antibiotici, perché si tratta di un virus, solamente antipiretici o fluidificanti se si ha muco, ma nulla di più. E’ bene stare al caldo e al riposo”.

Poi, aggiunge: “Spero che molti, soprattutto i più fragili, si siano vaccinati così che possano passare le feste in tranquillità. E, anche se dovessero venire a contatto con il virus sarebbero più protetti. Certo, il virus non esclude in forma assoluta il contagio, ma chi è vaccinato sviluppa comunque la malattia in forma meno pesante. Perché per chi è fragile immunodepresso può avere gravi complicazioni fino alle più letali. Per questo quelle categorie di pazienti dovrebbero essere tutti vaccinati”.

Ormai siamo vicini al picco, quindi l’appello al vaccino per chi non lo avesse ancora fatto sembrerebbe inutile. Ma non è così: “C’è ancora tempo per vaccinarsi, non è affatto inutile - spiega Noce - Anche dopo il picco ci saranno comunque contagi fra chi non si è ancora ammalato. Il vaccino non solo è consigliato ma raccomandato”.

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