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L’influenza ti concia per le feste

Febbre fino a 40, già 25mila polesani l’hanno presa e altri 4mila potrebbero averla questa settimana

L’influenza ti concia per le feste

Febbre alta, molto alta, oltre 39 gradi, e persistente. Nell’ultimo bimestre quasi mezzo milione di veneti e cinque milioni di italiani, e, a spanne, 25mila polesani, hanno già fatto i conti l’influenza, ma questa settimana, proprio la settimana di Natale, potrebbero essere in tanti a far loro compagnia e passarsi le feste a letto. Quasi un altro milione di persone e circa quattromila polesani.

Il “virus guastafeste” sta infatti seguendo una curva di contagio più anticipata rispetto a un anno fa ed a quello che è l’andamento “storico”, con il picco ad inizio febbraio, che si chiama così non a caso, ma abbastanza simile alla stagione 2023, quando il vertice massimo dei contagi settimanali è stato raggiunto nella settimana da Natale a Capodanno. Sotto l’albero e a tavola per il cenone, dunque, per molti ci saranno paracetamolo, ipobrufen e fazzoletti. Anche perché, ad accompagnare l’influenza, non mancano le riniti, altrimenti detti raffreddori, che a loro volta colpiscono con violenza.

Certo siamo appena entrati nell’inverno e d’inverno ci si ammala, non è certo una novità. Quello che balza all’occhio, per è l’andamento di questa influenza, che ha come responsabile, in particolare il virus H3N2, con la variante K che viene definita una “super flu”, la superinfluenza, perché fondamentalmente resiste ai vaccini, che pure rappresentano lo strumento migliore per arginare il virus, e all'immunità naturale.

Non a caso anche tanti di coloro che hanno fatto il vaccino hanno comunque contratto l’influenza, anche se la febbre, invece di durare quattro o cinque giorni, si concentra in uno o due. Sempre molto alta però. Nella variante di quest’anno i sintomi sembrano durare più a lungo del solito, fino a una settimana. E, tendenzialmente con un doppio picco febbrile: prima una puntata di febbre molto alta, fino quasi a 40 gradi, poi un miglioramento e poi una nuova risalita.

Secondo l’ultimo rapporto della sorveglianza Respivirnet dell’Istituto superiore di Sanità, nella settimana dall’8 al 14 dicembre, l’incidenza dell’influenza è stata pari a 14,7 casi per mille assistiti rispetto ai 12,4 del bollettino precedente, in aumento come atteso per il periodo.

Sono stati stimati circa 817mila nuovi casi nella settimana di osservazione, con un totale dall’inizio della sorveglianza di circa 4,9 milioni di casi. L’incidenza più elevata si osserva, come di consueto, nella fascia di età 0-4 anni, con circa 42 casi per mille assistiti. Sia nella “comunità” che nel “flusso ospedaliero” si registra per influenza un alto tasso di positività, 36% e 40,4% rispettivamente rispetto a 25,3% e 28,8%.

La “variante K”, ribadisce, “è nettamente prevalente. Tuttavia, i dati epidemiologici finora disponibili indicano che non si osserva un aumento nella severità delle manifestazioni cliniche. Inoltre, stime preliminari suggeriscono che i vaccini in uso continuano a proteggere dall’ospedalizzazione benché, sulla base dei dati ad oggi disponibili, non sia possibile stabilire la loro efficacia verso le manifestazioni cliniche della malattia”.

L’intensità è nella fascia “molto alta” in Campania e Sardegna, “alta” in Sicilia, “media” in Venerto così come in Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e Provincia di Bolzano. “Bassa” in tutte le altre, ad eccezione del Molise in cui è a livello basale.

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