VOCE
TECNOLOGIA
24.12.2025 - 07:00
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto ad Apple una multa da 98,6 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel mercato delle piattaforme di distribuzione di applicazioni per i dispositivi iOS. Al centro della controversia ci sono le politiche sulla privacy dell'App Store, in particolare l'introduzione dell'App Tracking Transparency (ATT) nel 2021. Secondo l'Antitrust, la politica di Apple restrinse indebitamente la concorrenza, in quanto l'azienda americana detiene una posizione dominante nel mercato attraverso il suo App Store. L'AGCM ha rilevato che le modalità con cui è stata implementata l'ATT sono problematiche, poiché impongono agli sviluppatori di chiedere due volte il consenso per la raccolta dei dati a fini pubblicitari, un'operazione che, secondo l'Autorità, risulta dannosa per gli sviluppatori e per l'industria pubblicitaria.
Il provvedimento, che arriva al termine di un'indagine complessa in coordinamento con altre Autorità nazionali e la Commissione Europea, evidenzia come la politica di Apple non rispetti pienamente le normative sulla privacy. La richiesta di un doppio consenso per il trattamento dei dati sarebbe, secondo l'AGCM, sproporzionata rispetto agli obiettivi dichiarati di tutela della privacy, creando difficoltà agli sviluppatori che basano il loro modello di business sulla pubblicità mirata. Secondo l'Autorità, Apple avrebbe dovuto permettere agli sviluppatori di ottenere il consenso in un'unica operazione, mantenendo comunque gli stessi livelli di protezione della privacy degli utenti.
La questione ha attirato anche la critica di Meta, che ha segnalato l'abuso all'AGCM, contestando le regole imposte da Apple per il tracciamento dei dati. Meta, come altre aziende del settore, ha sottolineato che tali restrizioni danneggiano gravemente il loro modello di business. La risposta di Apple è stata decisa: la compagnia ha ribadito che la privacy è un diritto fondamentale e che l'ATT è stata progettata per consentire agli utenti di decidere facilmente se permettere alle aziende di tracciare la loro attività online. Nonostante le critiche, Apple ha affermato che l'ATT è stato apprezzato dai consumatori e dalle autorità di protezione dei dati in tutto il mondo. Tuttavia, l'azienda ha anche avvertito che le pressioni provenienti da vari Paesi europei potrebbero portare alla rimozione della funzione, con impatti negativi per gli utenti.
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha inflitto ad Apple una multa da 98,6 milioni di euro per abuso di posizione dominante nel mercato delle piattaforme di distribuzione di applicazioni per i dispositivi iOS. Al centro della controversia ci sono le politiche sulla privacy dell’App Store, in particolare l'introduzione dell'App Tracking Transparency (ATT) nel 2021. Secondo l'Antitrust, la politica di Apple restrinse indebitamente la concorrenza, in quanto l’azienda americana detiene una posizione dominante nel mercato attraverso il suo App Store. L'AGCM ha rilevato che le modalità con cui è stata implementata l'ATT sono problematiche, poiché impongono agli sviluppatori di chiedere due volte il consenso per la raccolta dei dati a fini pubblicitari, un'operazione che, secondo l'Autorità, risulta dannosa per gli sviluppatori e per l’industria pubblicitaria.
Il provvedimento, che arriva al termine di un'indagine complessa in coordinamento con altre Autorità nazionali e la Commissione Europea, evidenzia come la politica di Apple non rispetti pienamente le normative sulla privacy. La richiesta di un doppio consenso per il trattamento dei dati sarebbe, secondo l'AGCM, sproporzionata rispetto agli obiettivi dichiarati di tutela della privacy, creando difficoltà agli sviluppatori che basano il loro modello di business sulla pubblicità mirata. Secondo l'Autorità, Apple avrebbe dovuto permettere agli sviluppatori di ottenere il consenso in un'unica operazione, mantenendo comunque gli stessi livelli di protezione della privacy degli utenti.
La questione ha attirato anche la critica di Meta, che ha segnalato l’abuso all’AGCM, contestando le regole imposte da Apple per il tracciamento dei dati. Meta, come altre aziende del settore, ha sottolineato che tali restrizioni danneggiano gravemente il loro modello di business. La risposta di Apple è stata decisa: la compagnia ha ribadito che la privacy è un diritto fondamentale e che l'ATT è stata progettata per consentire agli utenti di decidere facilmente se permettere alle aziende di tracciare la loro attività online. Nonostante le critiche, Apple ha affermato che l'ATT è stato apprezzato dai consumatori e dalle autorità di protezione dei dati in tutto il mondo. Tuttavia, l'azienda ha anche avvertito che le pressioni provenienti da vari Paesi europei potrebbero portare alla rimozione della funzione, con impatti negativi per gli utenti.
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