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Si riaccende l'allarme aviaria

Individuato un focolaio, scattano i provvedimenti d'urgenza

“Subito i vaccini per i polli”

È stata istituita nella giornata di lunedì 22 dicembre un’area sensibile a seguito del riscontro di un focolaio di influenza aviaria ad alta patogenicità in un allevamento di pollame domestico situato nel Comune di Fonte, in provincia di Treviso. Il provvedimento è stato disposto dall’Ulss 7 Pedemontana e prevede un’area di sorveglianza con un raggio di 10 chilometri attorno allo stabilimento interessato.

L’estensione del perimetro coinvolge parzialmente anche il territorio del Comune di Bassano del Grappa, in particolare la zona est. Alla luce della situazione, l’amministrazione comunale bassanese ha invitato allevatori e cittadini ad attenersi scrupolosamente alle misure sanitarie previste, che resteranno in vigore per almeno 15 giorni a partire dal completamento delle operazioni preliminari di pulizia e disinfezione nell’azienda infetta.

Tra le principali disposizioni rientrano il divieto di accasamento negli allevamenti di tacchini da carne e il divieto di svolgimento di fiere, mercati, esposizioni o altri raduni che prevedano la presenza di pollame. È inoltre prevista la chiusura di tutto il pollame e degli altri volatili in cattività negli allevamenti all’aperto. Per gli allevamenti familiari, qualora la chiusura non sia realizzabile o possa compromettere il benessere animale, è consentita l’adozione di misure alternative concordate con i Servizi veterinari dell’Ulss competente, finalizzate a ridurre al minimo il contatto con i volatili selvatici.

Il provvedimento prevede anche il monitoraggio sanitario negli allevamenti ordinari di tacchini da carne e galline ovaiole, attraverso l’esecuzione di tamponi tracheali sui capi deceduti nel giorno del campionamento. Sono inoltre stabiliti specifici obblighi relativi alla movimentazione e all’invio del pollame al macello.

L’inosservanza delle disposizioni contenute nell’ordinanza comporta sanzioni penali, con la possibilità di arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro. Le autorità sanitarie proseguono le attività di controllo e sorveglianza per contenere la diffusione del virus.

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