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VENETO

Il governatore Stefani con i poveri di Sant'Egidio

Il governatore dà un messaggio a volontariato e fragilità

Natale tra i tavoli di Sant’Egidio: Stefani sceglie Padova per il primo gesto da presidente

Il primo Natale da presidente, Alberto Stefani ha deciso di trascorrerlo dove la politica si misura nei gesti concreti: tra i tavoli del pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio, nella chiesa dell’Immacolata a Padova. Una scelta dal forte valore simbolico che indica, sin dalle prime mosse, la direzione della nuova presidenza regionale: prossimità sociale, ascolto del territorio e dialogo con chi assiste le fragilità.

Dopo l’esordio pubblico con una visita agli anziani in una casa di riposo, il presidente del Veneto ha legato il 25 dicembre a un momento di condivisione con chi è solo o in difficoltà. Seduto a tavola insieme a volontari e ospiti, Stefani ha ringraziato la rete della solidarietà: "Sono felice di essere qui, in compagnia di tantissimi volontari che dedicano il proprio tempo il giorno di Natale. È giusto che il presidente della Regione sia qui tra loro e possa dedicare tempo agli ultimi, ringraziando la straordinaria Comunità di Sant’Egidio: fa tanto del bene e offre servizi straordinari alla cittadinanza di Padova e veneta".


Il primo Natale istituzionale non è una foto di rito: la presenza a Sant’Egidio si inserisce in una linea di continuità con i primi passi del mandato, orientati alla vicinanza concreta. In una Regione dove l’invecchiamento, la non autosufficienza e le nuove povertà interrogano la tenuta del welfare locale, scegliere la giornata più simbolica dell’anno per stare accanto a volontari e persone fragili è un messaggio preciso: l’attenzione sociale sarà uno dei tratti identificativi della presidenza.


Nel linguaggio della politica, il tempo donato è la valuta più credibile. Stare a tavola, ascoltare, ringraziare chi lavora silenziosamente durante le feste – come i volontari di Sant’Egidio – equivale a riconoscere il ruolo del terzo settore come alleato strategico delle politiche regionali. È un terreno che chiede coerenza: il gesto pubblico apre aspettative su scelte operative, dal sostegno alle reti del volontariato alla qualità dei servizi territoriali per i più fragili.


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