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40mila chili di rifiuti tolti in un anno

Il referente Mancin: “Numeri importanti che ben descrivono la drammaticità della situazione”

40mila chili di rifiuti tolti in un anno

Tra rifiuti, volontari instancabili e sensibilizzazione ambientale: il 2025 di Plastic Free Onlus nel Delta veneto racconta una battaglia continua.

I volontari dell’associazione hanno raccolto in un solo anno quasi 40mila chili di plastica e altri rifiuti in un territorio fragile e sotto pressione come quello deltino, tra Porto Tolle, Rosolina, Ariano nel Polesine, Taglio di Po e Porto Viro. Numeri che, purtroppo, raccontano più di un successo: mostrano una realtà critica e la necessità urgente di interventi strutturali da parte di enti e istituzioni.

“Sono numeri importanti che ben descrivono la drammaticità della situazione – commenta Riccardo Mancin, deltino doc e coordinatore nazionale della Onlus – Il Delta è un territorio fragile, sotto pressione sia per i rifiuti trasportati dai grandi fiumi sia per gli sversamenti locali ancora purtroppo molto radicati. I volontari, provenienti anche da altre regioni, hanno constatato di persona queste criticità e ne sono rimasti sconvolti. Ma questi problemi non possono risolverli solo i cittadini: è evidente che enti e istituzioni devono fare di più per preservare un luogo così unico. È assurdo che non sia considerata una priorità, mentre qui ci troviamo di fronte a una vera tragedia ambientale”.

Il 2025 ha visto Plastic Free salire alla ribalta anche per due situazioni particolarmente critiche. I volontari in maglia blu sono stati i primi a segnalare la massiccia presenza dei famigerati dischetti neri di plastica sul litorale di Rosolina, attivando prontamente la prefettura e gli enti preposti. Nonostante gli approfondimenti iniziali lasciassero sperare a una soluzione positiva, la questione resta ancora aperta.

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In un’altra circostanza, Mancin ha attivato i Carabinieri Forestali di Adria per denunciare il rinvenimento, durante le attività di pulizia, di grandi quantità di fialette e flaconi di vetro, per lo più contenenti medicinali destinati al settore zootecnico. Alcuni contenitori recavano etichette e codici, consentendo l’avvio di un’indagine ancora in corso, che si auspica possa fare chiarezza su questi ritrovamenti inquietanti e pericolosi.

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Non mancano però le note positive. La mostra Plastic Free Story, con oggetti vintage recuperati durante le attività deltine, ha riscosso grande successo nelle due esposizioni autunnali a Rovigo. Sono stati raggiunti quasi mille studenti nelle scuole del territorio, mentre il progetto Inclusivambiente ha coinvolto 300 persone tra anziani, personale delle strutture ospitanti e alunni delle scuole primarie.

"Sono particolarmente orgoglioso di avere ideato e coordinato questo progetto – spiega Mancin –. Lo scopo era sensibilizzare sul problema plastica unendo generazioni diverse e mettendole a confronto, con incontri nelle case di riposo di Porto Tolle, Ariano nel Polesine, Taglio di Po e Corbola. È stata un’esperienza stimolante e gratificante per tutti”.Plastic Free ha inoltre collaborato con il mondo dello sport, concedendo il bollino EcoEvent all’Epica dell’Acqua, l’ecotrail a tappe che si svolge nel delta e che anno dopo anno si conferma evento di punta a livello nazionale.

"È stato un piacere collaborare con Alberto Marchesani e il suo staff – conclude Mancin –. Hanno lavorato duramente per eliminare la plastica monouso da ogni sezione dell’evento, dimostrando che volere è potere. Anche lo sport può contribuire a lanciare i giusti messaggi, e mi auguro che nel delta questo sia solo l’inizio. Noi ci siamo e saremo sempre al fianco di chi vuole cambiare con i fatti e non con le parole".

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