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Amazon frena sui droni

Stop al progetto italiano

Amazon frena sui droni

Il gruppo statunitense ha deciso di interrompere il progetto pilota per la consegna dei pacchi tramite droni nel nostro Paese, un’iniziativa che avrebbe dovuto debuttare nella primavera del 2026.

Secondo quanto riferito dall’Enac, l’azienda non ha più manifestato interesse a ottenere la certificazione necessaria per l’operatività dei droni di ultima generazione, il modello Mk30. Una scelta che, stando all’ente per l’aviazione civile, sarebbe legata alle recenti vicende finanziarie che hanno coinvolto il colosso dell’e-commerce. L’ipotesi ora è che Amazon possa concentrare lo sviluppo del servizio altrove, in particolare nel Regno Unito, dove le consegne con droni sono già in fase di test nella città di Darlington.

A pesare sul cambio di rotta ci sarebbe anche il contesto fiscale. Dopo l’inchiesta della Procura di Milano su una presunta evasione dell’Iva, Amazon ha accettato di versare 511 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate, oltre ai 212 milioni già corrisposti a due società controllate attive in Italia. Un quadro che l’azienda considera penalizzante: contesti normativi imprevedibili, sanzioni giudicate sproporzionate e procedimenti legali prolungati vengono indicati come fattori che riducono l’attrattività del Paese per nuovi investimenti.

«Tutto era pronto per partire nella primavera 2026», ha spiegato Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac. «Poi è arrivata la rinuncia di Amazon, che temo possa non restare un caso isolato». 

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