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Porto Viro

Ca' Capellino, tutta la magia del presepe vivente

Il grande evento reso possibile dai volontari della Pro loco: edizione ulteriormente migliorata

Ca' Capellino, tutta la magia del presepe vivente

Anche quest’anno Ca’ Cappellino, sede della Pro Loco di Contarina, ha rinnovato una delle tradizioni più sentite del periodo natalizio con la sacra rappresentazione del Presepe vivente. L’evento, inizialmente previsto per la vigilia, è stato spostato a ieri a causa del maltempo, ma questo non ha tolto nulla alla partecipazione e all’intensità della manifestazione, che ha saputo coinvolgere pubblico e volontari in un suggestivo villaggio della Natività.

La piazza del borgo si è trasformata in un autentico scenario biblico, grazie all’impegno dei volontari della Pro loco, che hanno curato ogni dettaglio dell’allestimento. Scene di vita quotidiana, costumi, luci e atmosfere hanno accompagnato i visitatori in un percorso carico di spiritualità e tradizione, rendendo il Presepe Vivente non solo una rappresentazione religiosa, ma anche un momento di forte condivisione comunitaria.

“Anche quest’anno è stata una bella rappresentazione, molto sentita – ha spiegato il presidente Claudio Mancin– e rispetto all’anno scorso è ulteriormente migliorata, con molte più comparse e una cura ancora maggiore dei particolari. Questo grazie a tutte le persone che hanno collaborato, uomini e donne che hanno trovato il tempo per fare volontariato e creare iniziative che aiutano a ripristinare i valori fondamentali”.

Il Presepe vivente si inserisce in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio. Ca’ Cappellino, una delle frazioni più piccole e spesso dimenticate di Porto Viro, sta vivendo una nuova stagione di rilancio grazie alle iniziative della Pro loco. “Tutto rientra in un grande progetto di valorizzazione dei borghi, anche a livello europeo – ha spiegato Mancin – Oltre al futuro museo del cinematografo, nascerà un museo della civiltà contadina e dell’agricoltura, insieme a cineforum e a tante altre iniziative che mirano a far rivivere la nostra storia e la nostra identità”. Un ringraziamento finale è stato rivolto anche al parroco don Alfonso Boscolo e alla diocesi, che hanno sostenuto il progetto. Un segno concreto di come fede, cultura e volontariato possano unirsi per dare nuova vita a un territorio e rafforzare il senso di comunità.

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