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bilanci 2025

Ecco cosa la scienza ha scoperto

Un anno di svolte scientifiche tra medicina, tecnologia e spazio

Ecco cosa la scienza ha scoperto

Il 2025 si chiude come un anno di avanzamenti decisivi per la scienza globale, nonostante tagli alla ricerca, crisi geopolitiche e incertezze economiche; dalla comprensione del sistema immunitario alle nuove terapie, dall’intelligenza artificiale all’esplorazione dello spazio, i laboratori hanno continuato a produrre risultati destinati a incidere sulla vita quotidiana e sul futuro dell’umanità: la scoperta dei meccanismi della tolleranza immunologica periferica ha aperto nuove prospettive contro le malattie autoimmuni e ha portato all’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina 2025, chiarendo il ruolo delle cellule T regolatorie nella difesa dei tessuti sani; nel Regno Unito il completamento di un vasto atlante del corpo umano, basato su un miliardo di scansioni mediche anonime, ha rafforzato il legame tra salute cardiovascolare e prevenzione delle patologie cerebrali; nella lotta all’Hiv l’approvazione della profilassi semestrale con lenacapavir ha segnato una svolta storica nella prevenzione dell’Aids; per la menopausa sono arrivate nuove terapie non ormonali, offrendo un’alternativa efficace a milioni di donne escluse dai trattamenti tradizionali; sul fronte oncologico, progressi significativi hanno riguardato la prevenzione del tumore al pancreas e la riduzione del rischio di recidiva nel tumore al seno grazie a una doppia terapia orale; i farmaci anti-obesità di nuova generazione hanno consolidato il loro ruolo nella prevenzione di diabete e malattie cardiovascolari; l’intelligenza artificiale generativa è diventata uno strumento diffuso e regolamentato, con l’introduzione di normative chiave in Europa; in fisica ha preso vita la European Spallation Source, la più potente sorgente di neutroni mai realizzata; nello spazio il telescopio Euclid ha iniziato a mappare milioni di galassie, aprendo nuove finestre sull’universo oscuro; infine, l’analisi dei dati del rover Perseverance ha fornito indizi concreti di possibile vita passata su Marte, rafforzando una delle ipotesi più affascinanti dell’esplorazione planetaria.

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