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Gianni Sparapan e i suoi racconti

Con "Cuntando storie": situazioni, aneddoti, dedicati alle caratteristiche della lingua veneta

Gianni Sparapan e i suoi racconti

Successo di pubblico in piazza San Giorgio a Rosolina Mare per il quarto appuntamento "Un Po di… Orizzonti", rassegna culturale a cura di Simone Martinello, che ha visto protagonista il poliedrico autore Gianni Sparapan con "Cuntando storie": racconti, situazioni, aneddoti, dedicati alle caratteristiche della lingua veneta e alle sue tante e particolari specificità. Il tutto con gli intermezzi musicali dei fisarmonicisti Walter Sigolo e Biancamaria Spalmotto.

Con la sua solita, straordinaria e istrionica verve, Gianni Sparapan ha intrattenuto gli spettatori con le sue intramontabili storie in lingua veneta, scritte e pubblicate in diversi libri.

Come nel racconto della parola "Mona", tipica della lingua veneta, uno dei tanti termini che servono a dare più intensità al discorso, rispetto all'italiano. Per Sparapan, questa parola dalle oscure radici potrebbe derivare dal toscano "Monna", diminutivo di "Madonna", ossia signora. Essendo chiaro a cosa si riferiscono i veneti declinandola al femminile, l'autore si è soffermato invece sul significato di "mona", più adatto al mondo maschile.

Per esempio, non è "mona" l'operaio o il ferroviere, ma chi pur avendo avuto la possibilità di studiare, si ritrova senza "caponara", cioè senza una testa pensante, e così finisce con essere "bon da un colpo" e dove lo metti o si trovi combina danni di ogni sorte. Quindi è "mona dala testa ai pie' e anca co'l dorme".

Sparapan ha offerto anche spunti di riflessione ironici, parlando di parole dialettali e di lingua inglese. Esempi: noi diciamo spesso "under" o "over", gli inglesi forse dicono "soto o sora"? No. E allora perché noi dovremmo usare le loro parole? Perché dire "tour operator" e non "operatore turistico"? In Inghilterra fanno forse leggi con parole italiane? No. E allora perché noi facciamo il "Job's act", sarebbe meglio averlo chiamato "Diritto del lavoro".

Il repertorio eseguito dal Duo Fisarmoniche Sigolo e Spalmotto è stato quello tradizionale, con brani popolari polesani e veneti, dalla metà dell'800 fino al pre-liscio. Alcuni dei brani più antichi come le manfrine o le quadriglie sono state proposte in versione "medley". Altri più popolari, come le polche o i valzer dei primi del '900, sono stati eseguiti in un arrangiamento studiato appositamente dal duo. Essendo lo spettacolo di Gianni Sparapan articolato in capitoli a tema, anche la sequenza dei brani è stata studiata alternando pezzi musicali giocosi e goliardici ad altri più riflessivi e malinconici, in base al tema delle letture via via portate all'attenzione del pubblico presente.

La serata è stata introdotta da Sandro Vidali di Delta Po Experience, tra gli organizzatori della rassegna che è andata ad aggiungersi al calendario degli eventi dell'amministrazione e della Pro Loco.

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