VOCE
rovigoracconta
12.05.2023 - 05:00
“La presentazione del programma per noi è già un grande traguardo. Quest’anno, in due giorni e mezzo, abbiamo organizzato ben 60 eventi per festeggiarne il compleanno”, così interviene Mattia Signorini, intervistato il giorno dopo la presentazione dell’attesissimo programma di RovigoRacconta 2023, dal direttore de La Voce di Rovigo, Pier Francesco Bellini, ai microfoni di DeltaRadio.
“Un programma enorme - continua l’organizzatore e ideatore del festival letterario - forse il più ampio della storia del festival che dopo 9 edizioni, poiché si è fermato un anno per i motivi che tutti noi conosciamo, compie dieci anni. E’ il suo compleanno e vogliamo festeggiarlo alla grande. Forse possiamo pensare anche al taglio della torta”.
Allora, si inaugura il 2 giugno con un evento davvero particolare…
“Si parte con un ospite che siamo abituati a vedere spesso in televisione ma che da 15 anni non partecipa ad un festival letterario, è Susanna Tamaro. Una autrice che ha venduto 15 milioni di copie e che è perfettamente in linea con il tema di quest’anno: ‘Fai la differenza’. Cioè che cosa può fare ognuno di noi per cambiare il piccolo cerchio, la piccola parte di mondo che ha intorno. E Susanna Tamaro verrà a raccontarci la sua esperienza in un evento unico, perché si terrà solo a Rovigo”.
Ed è uno di quegli eventi che hanno reso questo Festival unico.
“Certo, l’anno scorso abbiamo avuto Steve McCurry che era restio a fare incontri e presentazioni. Ma sono convinto che quando c’è un’onda di entusiasmo, sebbene si tratti di un festival relativamente piccolo e con poche persone che ci lavorano, quando lo raccontiamo anche ai grandi autori, lo sentano questo entusiasmo. E desiderano venire. Sono cose che non puoi comprare ma che muove solo l’entusiasmo”.
60 autori sono una grandissima mole, cosa ti aspetti dalla città?
“Ogni anno cerchiamo di farlo da zero io e Sara Bacchiega, che è l’altra metà del festival, non so mai cosa aspettarmi. Ogni incontro di questo festival sarà un incontro per imparare a conoscere sé stessi. Per tutto il festival il tema è quello di capire chi siamo, con chi vogliamo stare, cosa ci serve, che cosa vogliamo fare”.
C’è qualcosa che ancora non sei riuscito a fare in questi 10 anni?
“Ma ci sono molte cose. Una cosa che ho imparato: il festival che immagini non è mai poi quello che arriva. Io punto sempre molto in alto per portare anche un po’ meno di quello che ho immaginato. Che è comunque tanto. Certo mi piacerebbe un festival che, magari in altre forme, durasse tutto l’anno. Ma per il momento ci accontentiamo così”.
Come mai ottiene così tanto successo un festival di letteratura nella promozione della città? E’ diventato un volano per Rovigo.
“La cosa che mi ha stupito è vedere negli ultimi anni gli alberghi esauriti. Credo che sia anche la forma del festival: argomenti di un certo spessore ma fruibili da tutti. Chi viene si diverte, ma intanto pensa. Abbiamo voluto trasformarlo in una grande festa per una piccola città. Ce n’è per tutti i gusti. Molti vengono per scoprire qualcosa che non conoscevano. Unico festival di questa portata che è rimasto oggi ancora gratuito. Io credo che la cultura non debba avere biglietto. E’ un volano per la città perché anche gli autori che arrivano non la conoscevano ma hanno migliaia di follower e la raccontano. L’Italia è fatta di bellissimi piccoli posti in cui capiti a caso. Sono le vie laterali dove se ci entriamo diventano principali”.
Quest’anno ci saremo anche con la Radio, un’occasione per allargare la visibilità…
“Sono molto felice che DeltaRadio sia sbarcata nel capoluogo. Quest’anno cercheremo di creare appuntamenti con gli ospiti che non saranno sui palchi. Quindi potreste trovarli in piazza a DeltaRadio a sorpresa”.
RovigoRacconta sarà dal 2 al 4 giugno…
“Sì esatto, e tutto il programma è già scaricabile dal sito e dal 19 maggio sarà presente in tutte le librerie e punti focali della città di Rovigo. Scaricatelo già e createvi il vostro RovigoRacconta, la vostra scaletta di eventi”.
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