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ROVIGO

Il Conservatorio suona in Fattoria

“Portiamo la musica a tutti”. La direzione del centro ha contribuito con una borsa di studio

Il Conservatorio suona in Fattoria

Una settimana di musica, dalla classica, al jazz, al pop, nella piazza centrale del parco commerciale La Fattoria, con i musicisti in erba e i loro docenti che si esibiscono grazie al progetto “Il Conservatorio suona in Galleria”. Ben 140 alunni e una ventina di docenti da ieri fino a sabato 27 maggio sono i protagonisti di un evento studiato dal managment della Fattoria e da quello del Conservatorio per portare la buona musica a tutti i livelli.

“La nostra azienda - ha spiegato Marco Cavallaro, direttore del centro commerciale - ha iniziato una collaborazione con il Conservatorio già a novembre con il compleanno della struttura in cui è stato coinvolto il Venezze. Abbiamo pensato di creare una borsa di studio per l’ente così importante per Rovigo, per dare la possibilità a tutti i talenti di continuare a studiare musica. E nel frattempo abbiamo iniziato una collaborazione per portare le esibizioni degli allievi del conservatorio in Fattoria durante i nostri pomeriggi”.

Ogni giorno un’esibizione a partire dalle 16 del pomeriggio e fino alle 19 e per finire anche una vera rappresentazione teatrale con “La Famiglia Addams”.

Sul palco già pronto giovani dai 10 ai 30 anni. “Sarà il primo di una serie di appuntamenti e di progetti con il Conservatorio”, conclude Cavallaro.

“Il progetto è innovativo - assicura il direttore Vincenzo Soravia - per l’importanza della musica dal vivo e in presenza, che è cosa completamente diversa dalla musica di sottofondo che in un centro commerciale o in un negozio si ascolta. La musica dal vivo cattura ed è bello vedere i bambini affascinati dalle note e dagli strumenti. Per noi è una speranza”.

Il programma della settimana prevede “ogni giorno gruppi con i propri docenti che nella settimana di avvicenderanno - spiega con entusiasmo Daniela Borgato, docente di fiati e coordinatrice del progetto - Si avvicenderanno 140/150 ragazzi. Ogni giorno ci sarà uno strumento diverso e ci saranno ragazzi piccoli che vanno dalla quarta elementare fino ad arrivare a ragazzi anche di 24-25 anni per il pop e per il jazz. Per finire sabato con l'orchestra dei piccoli che è il vivaio dell'orchestra fiatiper finire con la Venezze Young Wind Band” sabato alle 17.15”.

“Noi pensiamo che la musica alla fine sia veramente un modo di vivere, un modo di educare - spiega il maestro Stefano Romani, direttore di orchestra - Studiare musica significa affrontare la vita in maniera diversa, con disciplina. Io dico sempre ai miei allievi ‘si vede tranquillamente quando studiate quando non studiate e il tipo disciplina che avete perché dopo in ogni caso si riflette su come suonate’. Ecco questo tipo di messaggio e di disciplina ha un valore incommensurabile nella crescita di questi ragazzi. E’ un modo anche psicologico per aiutare i ragazzi e affrontare le cose della vita in una certa maniera: mai perdersi d'animo sempre avere una continuità uno studio e questo porta poi a tanti di loro a fare i musicisti di professione, ma anche gli avvocati o gli economisti di un certo livello. La musica aiuta, lo studio della musica pure. Nei nostri stage estivi, per esempio, togliamo il telefonino. E se all’inizio dispiace, poi sono contenti di poter comunicare tra loro nella musica e nelle note”.

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