Cerca

rosolina

“Ricordi di tragici momenti”

Per non dimenticare il Vajont

“Ricordi di tragici momenti”

Il Centro socioculturale, in collaborazione con il Gruppo Alpini sezione di Adria e con il patrocinio dell’amministrazione Comunale di Rosolina, stasera, venerdì 10 novembre dalle 21 all’Auditorium Sant’Antonio ha organizzato una serata dal titolo “Gli Alpini al Vajont”. Si tratta di una serata per commemorare i 60 anni dal disastro del Vajont con le testimonianze di chi in quelle ore tagiche era lì per portare soccorso e aiuto alla popolazione.

Una serie di riflessioni ed esperienze di un avvenimento tragico accaduto la sera di sessant’anni fa, il 9 ottobre 1963, alle 22.39, con 300 milioni di metri cubi di roccia si staccarono dalle pendici del monte Toc, in Friuli-Venezia Giulia, precipitando nel bacino artificiale della diga del Vajont; l’onda d’acqua, sollevata dalla frana, si abbatté su Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Faè, Erto, Casso e sulle frazioni di San Martino, Pineda, Spesse, Patata e Il Cristo. Giampaolo Pansa, inviato dal quotidiano “La Stampa”, iniziò così il suo reportage: “Scrivo da un paese che non esiste più: spazzato in pochi istanti da una gigantesca valanga d’acqua, massi e terra piombata dalla diga del Vajont”.

Morirono migliaia di persone. In un articolo comparso il 30 settembre 2013 sul Corriere della Sera dal titolo “Vajont- la terza guerra mondiale degli alpini” colpisce questa frase detta da un alpino che faceva parte di quella squadra di soccorritori: “Sono tre le grandi guerre di noi alpini. Il primo conflitto mondiale, il secondo e poi il Vajont. Ci sono stato 58 giorni di fila, a Longarone, per scavare, spostare macerie, cercare superstiti. Ma non c’era più niente”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400