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CULTURA

Un festival di musica e antichi organi

In programma appuntamenti anche a Porto Tolle, Lendinara, Rovigo, Giacciano.

Un festival di musica e antichi organi

Torna il festival Antichi organi del Polesine. La rassegna, giunta alla 20esima edizione è stata presentata ieri a Palazzo Celio. La consigliera alla cultura Lucia Ghiotti portando il saluto del presidente Enrico Ferrarese, ha affermato: “Il festival è un’occasione importante, non solo per la qualità della performance musicale che viene proposta, ma anche per visitare antiche chiese sparse nel Polesine, che rappresentano un patrimonio culturale tutto da scoprire. Si tratta di un altro viaggio esperienziale nel segno di quel turismo lento che riteniamo possa rappresentare un valore aggiunto per il nostro territorio”.

Il concerto inaugurale sarà venerdì prossimo, alle 21, alla chiesa di Santa Maria Assunta di Loreo, con l’organo Gaetano Callido. Si prosegue venerdì 8 dicembre, festa dell’Immacolata, a Lendinara, dove alle 17, suonerà l’organo di San Biagio, il Domenico Malvestio del 1926. Domenica 10 dicembre, ancora alle ore 17, nella chiesa di San Nicolò a Ca’ Venier di Porto Tolle, c’è una bella combinata organo e tromba. Mercoledì 27 dicembre, alle 21, entra in scena il piccolo e vetusto Gaetano Callido del 1767, opera numero 34, del tempio La Rotonda di Rovigo. Infine, il concerto di chiusura, con l’ultimo strumento costruito nel 1829 da Antonio Callido, figlio del maestro d’organi Gaetano, con cui finisce il marchio dei costruttori Callido, si terrà sabato 30 dicembre, alle 21, nella chiesa di San Ippolito a Giacciano.

In conferenza stampa il direttore artistico di Asolo musica, Federico Pupo ha ringraziato tutti i sostenitori e patrocinatori. La Fondazione Rovigo Cultura ha inviato un messaggio in cui il presidente Roberto Mazzoni parla di “progetto che sposa la mission della Fondazione: dare valore attraverso la conoscenza”. Un’imprescindibile leva operativa del Festival sono le cinque amministrazioni in partnership: Giacciano con Baruchella, Lendinara, Loreo, Porto Tolle e Rovigo. Per la città capoluogo era presente il sindaco Edoardo Gaffeo e per Lendinara, l’assessore Franco Fioravanti, entrambi a segnalare la cura che le rispettive amministrazioni hanno per la diffusione e conservazione della cultura organaria.

“La musica degli antichi organi è una chiave di lettura per portare anche dentro questi luoghi, una visitazione che altrimenti non potrebbe arrivare. Invito tutti a partecipare ai concerti, perché sarà un’occasione di ascolto unica”. Pupo ha ricordato il patrocinio delle due diocesi di Adria Rovigo e di Chioggia e la collaborazione di tutti i parroci coinvolti. “Il festival Antichi organi del Polesine è inserito nel progetto regionale ‘Cantantibus organis’ - ha detto - Questo progetto mette in luce una relazione tra tutti i territori della Regione del Veneto che erano dominio della Serenissima”.

Il direttore artistico del festival Antichi organi, Nicola Cittadin ha illustrato il programma musicale dei concerti e le specificità dei musicisti. “In questi anni abbiamo visto passare molti musicisti, alcuni giovani talenti che poi hanno iniziato una brillante carriera, ed altri già affermati a livello nazionale ed internazionale. Voglio ricordare che i nostri concerti non solo hanno valorizzato la fonica di ogni singolo organo, ma ci hanno proposto combinazioni insolite tra organo e strumenti particolari, antichi o moderni, come il corno alpino, il clarinetto, il sax, il cornetto. Abbiamo anche iniziato un percorso con le scuole per avvicinare le giovani generazioni al suono dell’organo: la scorsa edizione coi bambini delle elementari di Lendinara e quest’anno implementeremo con le scuole medie ad indirizzo musicale di Porto Tolle”.

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