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stagione lirica

Un pigmalione tra ninfe e barocco

Produzione pensata per Rovigo dal regista Federico Bertolani. Applausi per tutto il cast

Un pigmalione tra ninfe e barocco

Dopo oltre 300 anni il “Pigmalione” di Ristori-Passarini, è tornato in scena giovedì sera, in una ricostruzione appositamente pensata per il Teatro Sociale di Rovigo dal regista Federico Bertolani.

Il dramma in musica fu composto dal musicista Giovanni Alberto Ristori – di ignote origini fra il bolognese, veneziano o forse perfino Rovigo, reduce dal successo a Venezia dell’”Orlando furioso” (1713) di ispirazione ariostesca su musiche di Vivaldi -, per il nuovo teatro Manfredini, in occasione della Fiera d’autunno rodigina del 1714 e la festa di congedo del rettore a nome della Serenissima Girolamo Trevisan. Il libretto è invece firmato da Francesco Passarini, che si è ispirato al noto mito ovidiano dello scultore Pigmalione, il quale si innamorò di una sua bellissima statua, finché la dea Venere, mossa dalle sue preghiere, non la trasformò in donna vera. Già Passarini però aveva attualizzato il mito trasportandolo nel bucolico mondo dell’Arcadia settecentesca, mentre le musiche di Ristori le hanno dato una configurazione barocca con contrappunti e acrobatici virtuosismi.

Per l’incanto del palcoscenico e grazie al nuovo allestimento del teatro Sociale, l’altra sera il pubblico si è ritrovato immerso in un’atmosfera del XVIII secolo, con ninfe e pastori di un mitico mondo greco che vivevano i loro effimeri amori tra intrecci ed equivoci, non senza accenni ironici, su sfondi agresti in un tripudio di fiori e preziosi costumi, mentre l’apparato scenico citava la ridondanza ed i macchinari tipici del barocco “suscitar meraviglia”. Scenografie e costumi a cura rispettivamente di Matteo Corsi e Eleonora Nascimbeni, vincitori del primo concorso Gabbris Ferrari, indetto dal teatro Sociale.

Innovativa invece l’intuizione del metateatro con l’introduzione di un nuovo personaggio, il podestà, che ha interloquito con gli astanti, attenuando così lo scontato scarto temporale. Nel cast, guidato dall’affermato maestro Federico Guglielmo, alcune delle voci più rappresentative dell’odierno repertorio barocco: Bruno Taddia nel ruolo di Pigmalione, affiancato da Silvia Frigato (la ninfa Eburnea) e Marina De Liso (l’altra ninfa Isifile), con i controtenori Antonio Giovannini e Niccolò Balducci.

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