Cerca

ariano nel polesine

San Basilio “sale” in cattedra

Dopo il recente riallestimento, oggi si terrà un convegno sugli scavi archeologici

San Basilio “sale” in cattedra

Miti e leggende dell'antica Grecia narravano di un grande fiume, portatore di merci, ricchezze e risorse di ogni genere dalle terre degli Iperborei, le genti che vivevano a nord del mondo conosciuto. Il fiume celebre fino al cuore del Mediterraneo era il Po, allora chiamato Eridano, e alle foci dei molti bracci di questo corso d'acqua arrivarono i primi navigatori greci alla ricerca di nuovi mercati e di fecondi contatti con le popolazioni etrusche e venete della grande Pianura padana.

I nuovi luoghi di incontro trovarono l'ideale collocazione tra le foci del fiume e le dune costiere, dove si incrociavano rotte marine, fluviali e terrestri. Nacque così l'abitato di San Basilio, ad Ariano nel Polesine, che divenne da subito punto di scambio multietnico fin da un'epoca (la fine del VII secolo a.C.) in cui ancora Spina e Adria non avevano conosciuto il loro primo sviluppo.

Per spiegare le recenti scoperte archeologiche e illustrare le ricerche passate e i progetti futuri relativi al sito, oggi, è prevista la prima giornata di studi interamente dedicata ad "Archeologia a San Basilio. Works in progress" che si terrà dalle 9 in sala Sartori di Palazzo Liviano a Padova.

Dopo i saluti di Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fabrizio Magani, Soprintendenza Abap per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, Jacopo Bonetto, dell’Università degli Studi di Padova, Moreno Gasparini, presidente del Parco Regionale Delta del Po, Luisa Beltrame, sindaco di Ariano nel Polesine, Daniele Ferrara, Direzione Regionale Musei Veneto, e Vincenzo Tinè, Soprintendenza Abap per l'area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, i lavori proseguono con l'illustrazione del Progetto San Basilio da parte di oltre trenta relatori di profilo internazionale attraverso tre focus che approfondiranno il paesaggio e l'ambiente, i nuovi scavi sull'età preromana e romana.

L'abitato di San Basilio sembra così essere il più antico polo mercantile del sistema deltizio padano vive da allora per secoli sviluppando la sua vocazione di centro logistico e di relazioni. Non a caso, proprio attraverso San Basilio viene tracciata nel 153 a.C. la via Annia, la più antica delle strade consolari romane che da Roma conduceva a Rimini, Adria, Padova e infine al caposaldo militare di Aquileia. Con l'età romana il ruolo di San Basilio crebbe progressivamente e nella piena età imperiale (tra I e V secolo dopo Cristo) il centro diventò un grande vicus di oltre 30 ettari, una stazione di sosta del sistema di comunicazione terrestri dello Stato romano (mansio Hadriani) e infine centro mercantile di prima grandezza che sembra pareggiare e superare Adria nella tarda antichità. Le migliaia di monete romane ritrovate nel sito raccontano il suo eterno ruolo di luogo di scambio e relazione tra popoli e comunità.

I più di mille anni di vita del centro offrono documenti essenziali per tracciare la storia antica della Pianura padana e del Polesine in particolare e hanno attirato l'attenzione degli studiosi fin dagli anni ‘70/’80 del secolo scorso. Dopo le prime ricerche, nuove campagne di scavo si sono svolte negli anni Novanta (Soprintendenza Archeologica del Veneto) e quindi più intensamente dal 2018 grazie alla collaborazione tra Università di Padova, Università Ca' Foscari di Venezia, Soprintendenza ABAP di Verona, Rovigo e Vicenza e Direzione Regionale Musei Veneto e sostenute dalla Fondazione Cariparo e dal Comune di Ariano nel Polesine. Il progetto era finalizzato a riprendere le attività di ricerca, alla promozione culturale e turistica anche in rapporto con il Museo Archeologico Nazionale di Adria e con la collettività e gli enti locali.

E proprio l’altro giorno è stato inaugurato il riallestimento del Centro turistico culturale. Nell'ottica di creare un punto informativo adeguato alla comprensione delle aree archeologiche e del suo ambiente, la nuova stagione di attività ha visto il rinnovamento del Centro Turistico Culturale come luogo di lettura del complesso rapporto tra uomo e ambiente nella storia della regione polesana, tema dominante fin dal primo allestimento del 1995. Il già importante lavoro svolto nel primo allestimento è stato integrato nel 2021 con nuove opere di riqualificazione tecnico-strutturale e valorizzazione del Centro, nonché con l'allestimento della sezione relativa al celebre albero monumentale "Quercia di Dante".

Per approfondire leggi anche:

Ecco il “nuovo” San Basilio

Inaugurata la nuova sezione espositiva del Centro Turistico e Culturale con il sostegno di Cariparo

Il nuovo progetto completato e presentato nel 2024, concepito dall'architetto Nicola Nottoli con l'organizzazione e il coordinamento di Jacopo Bonetto, Marco Bruni, Alberta Facchi e Giovanna Falezza, prevede un sistema espositivo anulare che presenta in forma fisica il tema dell'"isola" di Ariano, della "duna" (Dune fossili) e della centralità geografica di San Basilio, luogo paradigmatico della stratificazione storica del Delta. Gli elementi del precedente allestimento sono integrati e affiancati dai nuovi, in modo da creare un percorso narrativo funzionale alle esigenze del pubblico.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400