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Le mille facce di Giacomo Casanova

A Palazzo Cezza lo scrittore Alessandro Marzo Magno ha presentato il suo ultimo libro

Le mille facce di Giacomo Casanova

Dare una visione a 360 gradi di un personaggio diventato iconico. E proprio il fatto di essere diventato tale ci fa conoscere solamente una delle tante sfaccettature di un personaggio storico poliedrico come pochi altri. Stiamo parlando di Giacomo Casanova, la personalità protagonista del nuovo libro di Alessandro Marzo Magno; l’autore veneziano ha presentato la sua ultima fatica letteraria a Palazzo Cezza, in una serata-incontro organizzata dal Rotary Club Rovigo e della Società Dante Alighieri di Rovigo.

“Quando si sente parlare di Giacomo Casanova si pensa principalmente alla sua passione per le donne - sottolinea Alessandro Marzo Magno - ma è di fatto una caratteristica miticizzata. Casanova non era solo quello: era scrittore, filosofo, baro, spia, massone, scrittore e tanto altro”. E una vita così appassionante- una commedia la definitiva lo stesso Casanova- è stata tutta (tranne gli ultimi anni della sua vita vissuta lontana dalla sua Venezia ndr) messa nera su bianco in autobiografia intitolata “Storia della mia vita”.

“In quelle pagine (oltre 3mila ndr) Casanova ci regala un vero e proprio affresco di un secolo pregno di avvenimenti storici importanti come lo è stato il Settecento - sottolinea lo scrittore Alessandro Marzo Magno - Racconti di viaggi, incontri (non solo amorosi) ed esperienze che ci danno uno spaccato della vita di quel secolo”. E oltre a questo emerge la sua personalità poliedrica fatta di aneddoti e di una volontà costante di voler entrare in quell’elite europea dalla quale era stato tagliato fuori essendo sì figlio di un Grimani, famiglia nobile veneziana, ma illegittimo.

“Difficile condensare una vita così straordinaria e ricca di eventi in poco tempo - chiosa Alessandro Marzo Magno - Pensiamo anche solo alla rocambolesca fuga dalla prigione dei Piombi. Insomma quello che ho voluto fare con questo libro e dare ulteriori sfaccettature di Giacomo Casanova. Lui ha vissuto la sua esistenza come un attore di una commedia”. Dopotutto come diceva l’illustre veneziano: “La morte è un mostro che caccia dal gran teatro uno spettatore attento, prima della fine di una rappresentazione che lo interessa infinitamente”. La sua “rappresentazione” termina in una dispersa cittadina della Boemia mentre il suo mondo stava per cadere a pezzi e si stava entrando in un nuovo secolo: l’Ottocento.

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